La rivoluzione del catechismo: "Tocca anche a Scout e associazioni. Per i bambini è più coinvolgente"

Sempre più parrocchie propongono un’alternativa alla classica lezione ‘frontale’: la formazione cristiana è inglobata nell’attività di gruppi come Agesci e Azione Cattolica.

La rivoluzione del catechismo: "Tocca anche a Scout e associazioni. Per i bambini è più coinvolgente"
La rivoluzione del catechismo: "Tocca anche a Scout e associazioni. Per i bambini è più coinvolgente"

Con l’inizio dell’anno scolastico, sta per riprendere nelle parrocchie anche l’attività del catechismo, ovvero la formazione cristiana che porterà ai sacramenti della comunione e della cresima. Ciò avverrà in modalità diverse: nella forma tradizionale della lezione frontale, divisi per classi, oppure, come già accade da anni in alcune comunità, partecipando alle attività di Azione Cattolica, Scout, Cavalieri del Graal o di altre realtà associative, gruppi e movimenti.

"Un primo progetto pilota – afferma don Enrico Casadei, vicario generale della diocesi di Forlì-Bertinoro e direttore dell’Ufficio catechistico – fu avviato alcuni anni fa nell’Unità pastorale di San Paolo e Cappuccinini e diede dei buoni risultati. In quella realtà, numericamente consistente, si partì offrendo la possibilità del percorso di catechesi o in associazione, Azione Cattolica o Agesci, o secondo il modello tradizionale". Don Casadei, inoltre, evidenzia che poi anche altre parrocchie hanno desiderato camminare in questa direzione. "Vari fattori hanno portato a fare questa scelta: l’opportunità di convocare i bimbi o i ragazzi un giorno solo anziché due nella settimana, quella di evitare doppioni nei contenuti offerti nel percorso catechistico e in quello associativo, la difficoltà di trovare persone disponibili a svolgere il servizio di catechista. L’ufficio diocesano si è reso disponibile ad accompagnare le parrocchie interessate a formulare progetti specifici e adatti alla propria realtà. In più, ogni anno ha proposto momenti formativi specifici per educatori delle associazioni allo scopo di fornire proposte di contenuto e di metodo che potessero essere utili per tutti. Se da un lato, infatti, è importante considerare e valorizzare le peculiarità, dall’altro è necessario aiutarsi a camminare insieme".

Don Carlo Guardigli, parroco di San Paolo e Cappuccinini, spiega le modalità: "In terza elementare proponiamo di scegliere se continuare il catechismo nella forma tradizionale o aderendo alle realtà associative. Ovviamente è un tentativo, non una formula perfetta". Che però ha già dato risultati interessanti: "Vediamo una maggiore collaborazione tra le associazioni, che si assumono anche una responsabilità maggiore, le famiglie sono più contente e partecipi, e ai bambini si offre la possibilità di un catechismo più attivo e coinvolgente".

Oltre a San Paolo e Cappuccinini le parrocchie che seguono questa nuova modalità sono Meldola, Predappio, Vecchiazzano, Bussecchio, Pianta, San Martino in Villafranca, Pieve Salutare, Castrocaro, Roncadello e le unità pastorali della Cava e di Santa Rita. Racconta don Felice Brognoli, parroco uscente della Pianta: "Sono molto contento di questa modalità che stiamo portando avanti da diversi anni e ringrazio Dio che mi ha dato un gruppo di catechisti e di educatori straordinari".

Come funziona esattamente? "Noi facciamo questa proposta: in seconda elementare incontriamo i bambini una volta al mese, domenica mattina, per il catechismo: soprattutto gioco e attività pratiche, con la presenza anche di diversi genitori, con lo scopo di scoprire la bellezza dello stare insieme". La scelta arriva in seguito: "Dalla terza elementare, proponiamo di scegliere se aderire all’Acr o proseguire con il percorso tradizionale incontrando i due gruppi alternativamente ogni 15 giorni il sabato pomeriggio, concludendo l’attività con la messa. La catechesi continua anche con Estate Ragazzi e la vacanza estiva dell’Acr. Poi, prima dei sacramenti, incontriamo tutti insieme bambini e ragazzi. Periodicamente proponiamo un pomeriggio di festa per tutti per far sentire che siamo parte di un’unica comunità, sentieri diversi nell’unica strada".

Alessandro Rondoni