
Cartelloni di propaganda referendaria diffusi dalla Cgil
I prossimi domenica e lunedì, 8 e 9 giugno, i seggi saranno aperti per i 5 referendum, quattro dei quali su tematiche legate al lavoro, mentre il quinto sui tempi relativi all’ottenimento della cittadinanza italiana da parte di cittadini stranieri. Lo scontro politico tra le forze proponenti i quesiti e quelle del no si è spostato presto, come spesso accade per le campagne referendarie, a una diatriba sul raggiungimento del quorum (50% più uno degli aventi diritto) da ottenere affinché sia valido.
Abbiamo chiesto al sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, quale sia la sua posizione riguardo alla questione. "Sono tre le modalità che si hanno quando si è di fronte a un referendum – ha illustrato il primo cittadino –: votare sì oppure no, ma anche non andare a votare. Credo che sceglierò quest’ultima". Zattini, prevenendo le eventuali critiche, ha anche spiegato come "a seconda dei quesiti nei diversi referendum, siano state varie le forze politiche che nel corso degli anni hanno invitato al non voto per non raggiungere il quorum. Opzione caldeggiata anche da chi, adesso, sembra scandalizzarsi".
Parla di difficile raggiungimento del quorum anche Italia Viva Forlì che, però, invita a votare sì sui quesiti relativi alla sicurezza sul lavoro e sulla cittadinanza, mentre per quanto riguarda i tre sul Jobs Act, voluto proprio dal loro leader Matteo Renzi, quando era segretario del Partito Democratico, l’indicazione è per il no. "Ricordiamo che è possibile anche rifiutare le schede sul job act – scrivono in una nota stampa – e ritirare solo le due che si intende votare". Anche se invitano a non votare per alcune schede, quindi propendendo per il non raggiungimento del quorum, "comunque la si pensi il diritto a decidere tramite il voto è uno dei capisaldi della democrazia".
RinnoviAmo Forlì invita a votare sì per il solo quesito sulla cittadinanza, mentre per gli altri 4 non dà indicazioni. Spiega poi con i numeri il perché del sì alla cittadinanza più breve per gli stranieri. "A Forlì gli stranieri residenti rappresentano il 13,2% della popolazione, e un neonato su quattro è straniero – spiegano i vertici di RinnoviAmo –. È un capitale demografico prezioso se si considera anche che l’età media degli stranieri in provincia è di 36,6 anni, quasi dieci in meno rispetto alla media nazionale: scuole, imprese e servizi sociali trovano in questa componente giovane l’ossigeno che manca a un Paese che invecchia". A supporto anche i dati economici, con gli 11 miliardi di euro di contributi versati e il numero sempre crescente di imprese a guida di cittadini stranieri.
Chi si schiera decisamente per il sì su tutte le schede e per andare a votare domenica e lunedì è la Cgil, che invita tutti questa sera alle 20 in piazza Saffi a una maratona di interventi a cura del comitato ‘La Primavera della Democrazia’ con intermezzi musicali di Cosascuola Music Academy. "Una serata per parlare di diritti, lavoro e cittadinanza – spiegano i promotori –. Nel corso dell’evento non mancheranno i momenti musicali, parteciperanno alla festa tutti i componenti dei comitati dei referendari locali e aziendali del forlivese che in questi mesi si sono impegnati per portare i temi di lavoro e cittadinanza negli spazi pubblici e nei luoghi di lavoro". Si replica poi domani a Cesena.