GIANNI BONALI
Cronaca

La società contro gli aggressori: "Fuori dai palasport per sempre. Per noi un grave danno economico"

La Pallacanestro 2.015 chiede il Daspo a vita. Il Comune: "In azione veri e propri delinquenti"

La Pallacanestro 2.015 chiede il Daspo a vita. Il Comune: "In azione veri e propri delinquenti"

La Pallacanestro 2.015 chiede il Daspo a vita. Il Comune: "In azione veri e propri delinquenti"

Gli scontri tra tifosi forlivesi e riminesi di martedì pomeriggio, prima di gara 2 al PalaFlaminio, hanno suscitato reazioni da parte della Pallacanestro 2.015 e delle istituzioni. "Daspo a vita" è il duro titolo della presa di posizione della Pallacanestro Forlì 2.015, che "intende prendere fermamente le distanze dai deprecabili fatti accaduti", spiega in una nota diffusa prima del provvedimento sulle porte chiuse, ma quando questo era già nell’aria. E parla di "fatti ascrivibili a incivili atti di rilevanza penale, che nulla hanno a che fare con il sano tifo forlivese, che rappresenta il 99% dei nostri supporters, né con lo sport in generale". Ed evoca l’applicazione del codice penale per "una piccola minoranza di soggetti si è permessa di brandire spranghe e catene aggredendo delle persone, infangando così il nome della nostra società, coinvolgendo indirettamente le migliaia di veri tifosi biancorossi e umiliando una città intera. Rendersi protagonisti di atti inqualificabili come quelli di Rimini non è supportare la propria squadra, ma creare un danno, sia dal punto di vista dell’immagine che economico a una società che dedica tempo e risorse perché i tifosi possano divertirsi e godersi uno spettacolo sano e sicuro. Questi tifosi vanno esclusi a vita dal nostro palazzo e da ogni sport in generale". In conclusione, "continueremo a collaborare con le forze dell’ordine per individuare i responsabili e allontanarli per sempre: chiederemo che venga loro applicato il Daspo permanente!".

"Quello che è successo non è sport, ma pura violenza – afferma l’assessore comunale allo sport Kevin Bravi –: le ‘persone’ che si sono rese protagoniste degli scontri non sono definibili tifosi, ma veri e propri delinquenti. Tutto questo ha determinato anche un danno sportivo, economico e d’immagine rilevante per la pallacanestro forlivese, che domani scenderà in campo in un palazzetto vuoto. Diamo il nostro sostegno alle società Pallacanestro 2.015 e Rinascita Basket Rimini, ai tanti tifosi che avevano già acquistato il biglietto per gara3 e che sono l’anima e il cuore del basket romagnolo. Ringrazio infine le forze dell’ordine per il lavoro di indagine".

"Vergogna". Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad commenta i fatti avvenuti tra gli ultras delle due squadre. "Va sottolineato quello che produce questo meccanismo infernale di intendere lo sport e in generale la vita. Intanto il divieto di trasferta di tutti gli appassionati riminesi di pallacanestro a Forlì e fa pagare ai riminesi l’assalto violento da parte di persone presumibilmente, ci sono indagini in corso, supporter della squadra avversaria: oltre il danno la beffa".

Il deputato leghista Jacopo Morrone si era impegnato mesi fa a mettere in dialogo l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive con le società romagnole, sia Unieuro che Rbr. E ora spiega come "non sia tifo, né sostegno alla squadra del cuore. È la violenza gratuita di individui che sfogano le loro frustrazioni personali e sociali in un surplus di aggressività verso gli altri. Un fenomeno da perseguire e punire senza se e senza ma, mettendo gli autori forlivesi di questi gesti di fronte alla responsabilità diretta delle loro azioni".

Gianni Bonali