Forlì, 20 agosto 2024 – "Sono persone che hanno un’idea di ’romagnolità’ che non esiste, che è razzista e nasce da un orientamento fascista, direi nazista. Sono più a destra della destra e sono figli di quella cultura che considera gli stranieri colpevoli di tutto. Peraltro, si sono espressi con le stesse parole che si usavano nei confronti dei meridionali".
Donatella Piccioni è la presidente dell’associazione ’Idee in corso’, che, nata nel 2019, si occupa della valorizzazione di corso Mazzini e delle zone limitrofe, con lo scopo di migliorare la qualità della vita di abitanti e frequentatori; oltre che sfatare il pregiudizio secondo il quale questa parte del centro, per la presenza di molti stranieri che ci abitano e lavorano, sarebbe poco sicura e inospitale.
Piccioni, dopo il raid di martedì sera in centro ad opera di dieci persone che hanno affisso su muri e vetrine di alcuni negozi (gran parte dei quali gestiti da stranieri) manifesti inneggianti all’odio razziale, non si tira indietro ed esprime la sua posizione. "Basta feccia, difendi la romagnolità" è il delirante messaggio dei manifesti, accompagnato dall’immagine stilizzata di un’arma.
La reazione del sindaco Gian Luca Zattini è stata netta e decisa: "Delinquenti, la feccia siete voi". Piccioni approccia invece l’argomento da un’altra prospettiva comunicativa: "Io non darei una risposta diretta ad un atto come questo: servirebbe solo ad aumentare la loro visibilità – argomenta Piccioni –. Sicuramente si è creato un clima di contrapposizione. In realtà gli stranieri, in corso Mazzini, hanno occupato locali che erano sfitti, nessun negozio è stato chiuso per dare loro spazio. I motivi della crisi del commercio in città sono i centri commerciali e, soprattutto, l’e-commerce. Allora bisogna investire per riportare in centro storico le attività artigianali e puntare sul commercio di qualità".
Piccioni, coi suoi strumenti di sociologa con una specializzazione in psicosocioanalisi, affronta il tema, scottante, con una visione d’insieme: "Siamo di fronte ad un comportamento patologico: se una società è in crisi, si va in cerca di un capro espiatorio e si finisce con l’attribuire tutte le colpe al più debole. E questo per non affrontare un problema che è di tutti".
Come reagirà l’Associazione dopo un atto così grave? "Credo che la nostra risposta sarà mostrare la parte viva della città, e quello che faremo sarà, semplicemente, continuare con le nostre attività. Ai primi di agosto abbiamo avuto un primo incontro con la nuova amministrazione, in particolare con il vice sindaco e assessore Vincenzo Bongiorno. Che si è mostrato molto interessato alle nostre iniziative e ha rinnovato il patrocinio al progetto ’Particolari’, uno dei primi realizzati dall’Associazione". Il progetto, in collaborazione con Regnoli 41, è in calendario per metà novembre.