"Sono arrivato da dieci giorni a Forlì-Cesena e sono venuto già per la seconda volta a Tredozio. Una delle cose che ammiro di più del territorio di competenza è la resistenza dei sindaci ai colpi inaspettati che vi sono capitati addosso negli ultimi tempi: alluvione, frane e ora il terremoto".
Sono le parole del nuovo prefetto, Rinaldo Argentieri, intervenendo ieri a Tredozio nel municipio provvisorio del Comune dell’alto Tramazzo – la struttura antisismica della Protezione civile – in occasione della quinta edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile (9-15 ottobre), istituita nel 2019 in corrispondenza della Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali che si celebra ogni anno il 13 ottobre.
Davanti ai sindaci di Tredozio Simona Vietina, di Modigliana Jader Dardi, di Portico e San Benedetto Maurizio Monti, di Dovadola Francesco Tassinari, che è anche presidente dell’Unione Comuni della Romagna Forlivese, nonché a vari primi cittadini dei trenta comuni della Provincia di Forlì-Cesena, molti dei quali collegati in remoto, fra cui il presidente Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, il prefetto ha sottolineato di "aver scelto Tredozio per questa occasione non per autocelebrazioni, ma per sostenere e ribadire che il mio compito è quello di coordinare e collaborare con tutti i sindaci e i responsabili di tutte le forze dell’ordine per prevenire gli effetti dei fenomeni eccezionali, come alluvioni e terremoti".
Prevenire vuol dire anche "aiutare la montagna a non essere abbandonata, nei suoi aspetti agricoli e ambientali". Insieme a tutte le forze dell’ordine rappresentate in prima fila, "a servizio delle territorio e alle persone ferite, quando hanno bisogno di rialzarsi", il prefetto ha elogiato anche "i vigili del fuoco che tutelano la nostra sicurezza", nonché il volontariato, "la spina dorsale delle comunità dell’Emilia Romagna".
Il prefetto Argentieri si è quindi rivolto agli alunni della scuola del paese presenti in sala, dichiarandosi ammirato, girando per le classi, ospitate nelle tende del palazzetto dello sport, dalla passione con cui gli insegnanti svolgessero le lezioni e gli alunni fossero attenti, pure in condizioni disagiate e difficili. "Reagendo in questo modo – ha concluso il prfetto Argentieri –, voi tutti impegnati sul territorio state pensando a ricostruire il futuro".
Quinto Cappelli