A quasi quattro mesi dalla tragedia dell’alluvione il Parco urbano di Forlì presenta ancora uno scenario desolante. Il bar chiosco chiuso, l’area dedicata ai giochi gonfiabili e i campi da beach tennis e pallavolo inutilizzabili, la grande fontana con le vasche all’asciutto e il lago artificiale, completamente compromesso, con acqua stagnante e sporca e vegetazione che emerge in superficie. Quella che era la più grande area verde cittadina e il fiore all’occhiello di tanti forlivesi per una corsa e una passeggiata è, al momento, un lontano ricordo. Il ristorante ’Peter Pan’, la ’Collina dei conigli’ e la ’Piada del Parco’ per la loro posizione sopraelevata si sono salvati dalla furia dell’alluvione e hanno continuato a lavorare regolarmente.
Anche le aree attrezzate con i giochi per i bambini sono intatte e seppur polverose sono a disposizione dei ragazzi che cominciano ad animare vocianti, accompagnati dai genitori, altalene e scivoli. Lentamente quindi il parco urbano sta riprendendo vita, l’erba sta ricrescendo facendosi largo tra fango e argilla che hanno trasformato i verdi prati in una distesa desertica. In questi giorni camion e bobcat stanno lavorando per liberare dai detriti vaste zone, ripristinando gli impianti dell’illuminazione e gli scarichi, grazie anche al finanziamento di 500mila euro dell’emittente La7. Si è creata nell’area dietro al bar chiosco una collinetta di fango e terra, con i camion che salgono sulla sommità a scaricare i materiali che hanno raccolto in tutta l’area verde, con i conigli sopravvissuti e le anatre che si nascondono al passaggio dei mezzi, che alzano nubi di polvere.
Anche il tragitto della passeggiata che costeggia l’argine è stato trasformato dall’alluvione. La vegetazione ha preso il sopravvento e dopo che l’acqua si è ritirata è rimasto sul terreno uno spesso strato di fango che ha cambiato il paesaggio di un percorso frequentato, a piedi e in bicicletta da tanti forlivesi.
Gianni Bonali