
Ieri l’incontro per gli imprenditori che vogliono combattere il turnover dei giovani talenti. L’esperta : "Bisogna creare un clima positivo e mantenere l’equilibrio con la vita privata".
In un mercato del lavoro fluido e competitivo come mai prima d’ora, la sfida cruciale, per le aziende, è trattenere il proprio capitale umano. Ciò vale soprattutto per il settore tecnologico, nel quale la richiesta di profili qualificati è in costante crescita, a fronte di un’offerta assai limitata. Alla cosiddetta ‘retention’ – la capacità di trattenere i talenti – è dedicata l’omonima iniziativa organizzata da Confartigianato Forlì in collaborazione con Studio Mantini, che si è tenuta ieri nella sede di viale Oriani 1. Il seminario, a ingresso gratuito, era rivolto – spiega il segretario Mauro Collina – "agli imprenditori che riconoscono come primo valore di ogni realtà lavorativa il clima aziendale e la relazione con i dipendenti". Uno dei problemi principali che le aziende si trovano ad affrontare è, si sa, il turnover dei talenti. Le nuove generazioni, in particolare la ‘generazione Z’ (i nati tra il 1997 e il 2012), tendono a cambiare lavoro più frequentemente rispetto ai loro predecessori, alla ricerca, in particolare, di concrete possibilità di crescita o di maggior flessibilità nella gestione del proprio tempo.
Arianna Fabbri, consulente del lavoro, tra i relatori dell’appuntamento, chiarisce che "la vera sfida consiste nella creazione di un ambiente di lavoro positivo, che consenta al dipendente di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata. Il fenomeno delle ‘grandi dimissioni’ evidenzia l’esistenza di un diverso approccio alla vita professionale: il focus è incentrato, oggi, sulla realizzazione personale, ancora più che sulla soddisfazione economica. Fringe benefit e programmi di welfare aziendale sono strumenti utili per dare un segnale di apprezzamento al dipendente, ma restano insufficienti se non inseriti in un clima di condivisione degli obiettivi strategici dell’impresa. Per trattenere i talenti, il riconoscimento economico non è una leva sufficiente: occorre lavorare sulla cultura organizzativa, costruendo un ambiente in cui la salute mentale e il benessere emotivo delle persone abbiano un peso". Non basta assumere talenti, insomma: occorre creare un ambiente in cui desiderino restare. Un risultato che si ottiene, secondo gli esperti, valorizzando i collaboratori, ascoltandoli e dando loro fiducia.
Maddalena De Franchis