L’eredità di San Pellegrino La cura del malato oggi sulle orme di Laziosi

Convegno promosso da Diocesi, Irst, Ausl, Comune e Ordine dei Servi di Maria con il patrocinio dello Ior e degli Ordini dei medici e degli infemieri.

L’eredità di San Pellegrino  La cura del malato oggi  sulle orme di Laziosi
L’eredità di San Pellegrino La cura del malato oggi sulle orme di Laziosi

Nel salone comunale di Forlì, oggi con inizio alle 17, si terrà il convegno ‘La cura e l’accompagnamento della persona malata oggi - Custodire l’eredità di Pellegrino Laziosi, forlivese e santo’. L’iniziativa è promossa da Diocesi di Forlì-Bertinoro, Ordine dei Servi di Maria, Irst ‘Dino Amadori’ Irccs, Ausl Romagna e Comune di Forlì e ha il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Forlì-Cesena, dell’Istituto Oncologico Romagnolo Ior e dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Forlì-Cesena.

"L’obiettivo è quello di far conoscere la figura del santo forlivese – scrivono i promotori riferendosi appunto a San Pellegrino Laziosi – e nel contempo di promuovere il concetto di cura come accompagnamento nella malattia in tutti i suoi aspetti, dando voce a specialisti, appartenenti a istituzioni laiche e religiose. Il dibattito sarà moderato da Mattia Altini, responsabile dell’assistenza ospedaliera della Regione Emilia-Romagna. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, di padre Pietro Andriotto, priore provinciale dell’Ordine dei Servi di Marial, e di monsignor Livio Corazza, vescovo della Diocesi di Forlì-Bertinoro, interverranno padre Franco Azzalli dei Servi di Maria, postulatore per le cause dei Santi dell’Ordine; Stefano De Carolis, direttore delle Cure Primarie di Forlì-Cesena e della Scuola di Storia di Medicina dell’Ordine dei Medici di Rimini; don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Salute-Cei; Marco Maltoni, coordinatore della Rete Cure Palliative della Romagna e Michela Gori, infermiera Irst Meldola.

L’appuntamento è aperto a tutta la cittadinanza ed è indicato ovviamente per il personale della sanità e per gli studenti in particolare delle facoltà universitarie di Medicina e Scienze infermieristiche.

o. b.