L’ex centrale avicola. Il Comune apre ai privati per riqualificare l’area

Grazie all’intesa con la Regione, che ne è proprietaria, è ora possibile raccogliere le manifestazioni d’interesse. Bartolini: "Svolta per la comunità".

L’ex centrale avicola. Il Comune apre ai privati per riqualificare l’area

Grazie all’intesa con la Regione, che ne è proprietaria, è ora possibile raccogliere le manifestazioni d’interesse. Bartolini: "Svolta per la comunità".

"Una bomba igienico–sanitaria", così era stato definito già tre anni fa il territorio abbandonato dell’ex Centrale avicola romagnola di viale Risorgimento, una delle più vaste aree del territorio forlivese in stato di degrado. L’immobile, di proprietà della Regione, è stato dismesso dalla sua funzione nel 2006, trasformandosi man mano in una discarica di rifiuti, rifugio per senza tetto e microcriminalità.

Nella giornata di ieri ha – finalmente e ufficialmente – preso via il percorso di recupero dell’immobile e l’apertura alle manifestazioni di interesse per riqualificarlo, come deliberato dalla Giunta comunale. "Stiamo parlando di oltre 28mila mq di superficie fondiaria – spiega l’assessore Luca Bartolini – per anni consegnati al degrado e all’abbandono e punto di ricovero per indigenti. Abbiamo condiviso e messo a terra con la Regione Emilia Romagna un progetto di recupero dell’area volto ad attivare percorsi di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale che preveda innanzitutto la demolizione degli edifici esistenti e l’eventuale bonifica del sito, oltre alla successiva definizione di soluzioni di interesse pubblico che abbiano caratteristiche socioeconomiche e ambientali di positivo impatto sul territorio, compatibili con il tessuto residenziale e commerciale circostante".

Tutti i passati tentativi di contatto e compromesso tra la Regione, come detto proprietaria dell’intera area, e la cooperativa centrale avicola romagnola che gestiva l’impianto, non avevano mai condotto a una soluzione definitiva. Alla stessa cooperativa sono giunte in passato le lamentele dei residenti e le richieste di pulizia dai proprietari, quasi sempre ignorate. Da qui la difficoltà dell’amministrazione comunale di Forlì a intervenire, pur segnalando le condizioni di abbandono in cui versava l’immobile. L’aumentare della zona residenziale circostante nel corso degli anni, così come la crescente incuria e i conseguenti problemi di pulizia e quant’altro, hanno condotto il Comune ad effettuare dei lavori di manutenzione. Lo scorso febbraio, l’area di viale Risorgimento è stata messa in sicurezza con delle grate protettive e delle nuove recinzioni in tutti il perimetro, in primis "con l’obiettivo di ristabilire ordine e sicurezza", così aveva dichiarato il sindaco Gian Luca Zattini.

Adesso la parola passa alle imprese, ai cittadini e al territorio, per mettersi in gioco e recuperare un bene che per troppo tempo ha versato in condizioni deprecabili. "Con questo avviso – conclude l’assessore Bartolini – gettiamo le fondamenta di un percorso giuridico amministrativo importantissimo, che grazie alla collaborazione con la Regione Emilia Romagna, segna una svolta strategica per la nostra comunità e il recupero di luoghi simbolo della storia forlivese".

Esulta anche Massimiliano Pompiglioli, consigliere regionale (uscente) e comunale di Fratelli d’Italia: "Con questa operazione, sarà possibile riconsegnare alla città una delle tante aree abbandonate dalla sinistra, in un quartiere densamente abitato e dotato di numerosi servizi".

Sergio Tomaselli