MAURIZIO BURNACCI
Cronaca

"L’ho accoltellato". Donna pugnala convivente. Lui operato, se la caverà

Tragedia sfiorata in una laterale di via Piave sabato verso le 23. Lei stessa allerta i soccorsi del 118. "Mi aveva aggredito, mi sono difesa". Indagata a piede libero.

Le indagini dell’accoltellamento sono affidate ai carabinieri

Le indagini dell’accoltellamento sono affidate ai carabinieri

Dice che l’ha accoltellato: "L’ho accoltellato". "Chi ha accoltellato?", ribatte la voce al telefono. Che è la voce dell’operatrice del 118. "Mio marito", replica la prima voce. La voce della donna.

Il corpo a terra. Il sangue sul pavimento; l’uomo si lamenta. Perde sangue. Si tiene la pancia. La ferita è lì. La donna è nell’altra stanza. Piange. Gli operatori del 118 si piegano sull’uomo. Che continua a lamentarsi. Un’infermiera raggiunge la donna. Che continua a piangere. E dice all’infermiera: "Mi sono difesa... mi aveva aggredito...". Nel fracassso delle urla dei vicini sbucano in casa i primi carabinieri. La donna li ignora e il suo corpo ondeggia coi singulti del pianto. E continua a ripetere: "Mi sono difesa... mi aveva aggredito...".

Tra i lampi delle fotoelettriche di mezzi di soccorso e carabinieri il corpo dell’uomo viene sistemato nell’ambulanza. Che parte a tutta velocità imboccando due curve e un rettilineo, e sparendo poi tra strade e campi. L’uomo verrà operato nella notte all’ospedale di Cesena. Se la caverà. Ha una ferita all’addome. Prognosi riservata. Resta in ospedale, per ora.

I due non sono sposati. Minuzie anagrafiche. Vivono insieme da tantissimo. Hanno 60 anni. Lui già compiuti. Lei ha natali portoghesi. Ma vive a Forlì da una vita. Lui è italiano. Fa l’operaio. Lei invece s’arrangia con lavori saltuari.

Abitano in una laterale di via Piave. È da lì che sabato sera, verso le undici, la donna riesce a chiamare il 118 nonostante le mani le tremino ancora dopo il fendente assestato al convivente. "L’ho accoltellato", fa. Poi il silenzio della casa bascula nel baccano dell’isolato che dopo le grida della coppia s’è destato per capire cos’è successo, questa volta. Sì perché non è la prima volta che la coppia sbotta in liti, offese reciproche, scenate.

I vicini tra angoscia ma pure rabbia chiamano i carabinieri. Che entrano in casa quando la donna è seduta, silente, piangente: "Mi sono difesa... mi aveva aggredito", continua il gemito, inesausto. Ora è accusata di lesioni aggravate. Indagata a piede libero. Al momento non è stata interrogata dagli inquirenti. La sua verità è ufficiosa. Cioè non è stata verbalizzata. E quando si rimetterà verrà sentito l’uomo. Che dirà così pure la sua, di verità.

Maurizio Burnacci