È ufficialmente iniziata l’attività di recupero e restauro degli antichi libri della biblioteca del Seminario di Forlì salvati dall’alluvione del maggio scorso. In quella drammatica circostanza la struttura rimase isolata per due giorni con acqua alta nel piazzale e nella zona circostante e con la biblioteca, dove erano custodite migliaia di volumi antichi, sommersa dal fango. Già nei mesi scorsi cinque di quei volumi sono tornati a Forlì dal laboratorio di restauro della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ed esposti nella mostra ’Sommersi salvati. Libri liberati dal fango’, con le foto di Silvia Camporesi e le installazioni video di Mara Moschini e Marco Cortesi. La rassegna, allestita nel seminario di via Lunga dal 22 ottobre al 21 novembre, è stata realizzata con il coordinamento di Sauro Turroni che afferma: "Nei mesi scorsi erano stati compiuti su un primo nucleo di libri, sotto la supervisione ministeriale, gli esperimenti per testare i metodi di recupero, asciugatura e pulizia. È stato quindi possibile procedere oltre nei programmi stabiliti fin dalle prime settimane di estrazione dei libri dal fango e, quindi, si è avviata finalmente la complessa operazione che dovrà restituirci un grande patrimonio di storia e di cultura".
Turroni fa sapere che è stata sottoscritta una convenzione che regola le attività future tra la Biblioteca Nazionale e il Seminario diocesano, rappresentati rispettivamente da Anna Lucarelli, direttrice della Biblioteca Nazionale di Firenze, e don Andrea Carubia, rettore del Seminario. "Ottenute le autorizzazioni da parte del Ministero della cultura – spiega Turroni – è stato trasferito al laboratorio di restauro della Biblioteca Nazionale il primo dei 110 bin conservati nei frigoriferi di Orogel a meno 25°. All’apertura del grande contenitore trasferito a Firenze i libri congelati sono apparsi, a distanza di mesi dall’iniziale congelamento, nelle perfette condizioni necessarie per riprendere le attività preliminari di lavaggio, pulizia e asciugatura propedeutiche al restauro finale. È stato quindi possibile trasferirli ad uno ad uno nei frigoriferi del laboratorio dove, già dai prossimi giorni, verranno avviati i lavori".
L’intervento di recupero dei libri era partito all’indomani dell’alluvione di maggio, coordinato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia-Romagna. All’appello, rivolto a quanti potevano dedicarsi al recupero del materiale danneggiato, avevano risposto circa 1.200 volontari, personale specializzato, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, la Protezione Civile del Friuli. L’intervento ha comportato la selezione dei volumi recuperabili, la collocazione dei libri in contenitori appositi, per poi essere trasferiti in celle frigorifere messe a disposizione dalle aziende Orogel e Bofrost.
Il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, e don Carubia, che già nei mesi scorsi avevano ringraziato i volontari e tutti coloro che hanno prestato la loro opera, hanno espresso soddisfazione per la risposta positiva che, sottolinea Turroni, "ancora una volta è stata offerta dalla straordinaria comunità di funzionari pubblici, rappresentanti delle istituzioni, Protezione civile, volontari e imprese del territorio che ha offerto una grandiosa prova di solidarietà, efficienza e capacità operativa".
Alessandro Rondoni