SOFIA NARDI
Cronaca

L’omaggio a Leonardo Melandri: "Il ‘suo’ Campus ha valore nazionale"

Ieri è stata ufficialmente intitolata al senatore l’area davanti all’Università in viale Corridoni. Il sindaco: "Era un grande". Pinza: "Sapeva dialogare ma anche scontrarsi. Guardava al futuro".

Ieri è stata ufficialmente intitolata al senatore l’area davanti all’Università in viale Corridoni. Il sindaco: "Era un grande". Pinza: "Sapeva dialogare ma anche scontrarsi. Guardava al futuro".

Ieri è stata ufficialmente intitolata al senatore l’area davanti all’Università in viale Corridoni. Il sindaco: "Era un grande". Pinza: "Sapeva dialogare ma anche scontrarsi. Guardava al futuro".

I sogni non gli bastavano. Il senatore Leonardo Melandri, scomparso il 6 giugno 2005, voleva imprimere concretezza a ogni sua idea e proprio grazie a questa sua caratteristica sono tanti – e in àmbiti diversi – coloro che lo ricordano come collaboratore e amico. Le sue opere, una su tutte l’ ‘Università della Romagna’, sono state elencate da coloro che hanno preso parola alla cerimonia che si è tenuta ieri nella piazza del Campus affacciata su viale Corridoni, appena intitolata al senatore grazie una targa che lo ricorda come "figura centrale nello sviluppo culturale, istituzionale e politico della Romagna del secondo dopoguerra".

Don Paolo Giuliani rammenta l’impegno di Melandri nella realizzazione del museo interreligioso alla rocca di Bertinoro: "Morì pochi giorni prima dell’inaugurazione – ricorda –, ma aveva già predisposto ogni cosa, come era solito fare lui, che metteva sempre il suo talento a servizio degli altri". Poi prende la parola Roberto Pinza, ex senatore: "Era un uomo intelligentissimo, aperto al dialogo ma pronto anche allo scontro, se serviva. Leonardo aveva il raro talento di saper lavorare nel presente, con lo sguardo già rivolto al futuro". Anche Romano Baccarini, senatore della DC, guarda al futuro: "Aveva ragione Melandri che già più di trent’anni fa sosteneva che lo sviluppo della Romagna parte da una collaborazione con Ravenna".

Il microfono poi passa a Valerio Melandri, figlio di Leonardo ed ex assessore alla cultura della passata giunta Zattini: "Parlo anche in nome dei miei fratelli Paolo, Giovanni e Roberto e dello zio Davide. Per noi la cosa più bella è vedere il babbo vivere nella memoria di chi lo ha conosciuto. Oggi è come averlo qui con noi".

A chiudere la cerimonia, il sindaco Zattini: "Ho cominciato nella Democrazia Cristiana quando avevo 18 anni e Melandri è sempre stato un punto di riferimento. È stato il padre della nostra università, che oggi conta oltre 7.000 studenti ed è al centro di progetti innovativi rilevanti a livello nazionale. Poi a me ha fatto anche un altro regalo: il mio Valerio, collaboratore straordinario e intelligente. Leonardo Melandri è stato un grande uomo e un grande italiano".

Sofia Nardi