
La scenografia imponente evoca la maestosità dell’antica Roma,. Le vulnerabilità dei due protagonisti, che li condurranno alla morte, sono attuali.
Il Teatro Diego Fabbri di Forlì ha ospitato il 14, 15 e 16 marzo una nuova rilettura di ’Antonio e Cleopatra’, l’omonima tragedia di William Shakespeare, diretto da Valter Malosti, tradotto e adattato da Nadia Fusini e dallo stesso Malosti. Anna della Rosa e Malosti interpretano i protagonisti di una storia intensa, dove passione e potere si intrecciano, fino a trasformarsi in un vortice di tossicità e disperazione. Antonio e Cleopatra sono amanti, con molteplici complicazioni, tra le quali vi è la tensione politica creatasi nel mondo e tra due grandi amici: Cesare e Antonio, la storia dei due incrinerà sempre di più questa amicizia, portando innumerevoli liti e conflitti. Tra amori, matrimoni combinati e tensioni politiche, lo spettacolo ripercorre la fine della Repubblica Romana e l’inizio del potere imperiale, intrecciando destino ed eros.
La scenografia è imponente, evocando la maestosità di Roma e l’incognito mondo egiziano. I costumi indossati, insieme alla performance attoriale, evocano anch’essi il periodo storico, creando un’esperienza immersiva. Lo spettacolo viene inscenato raramente, seppure Cleopatra sia una delle icone dell’antichità famose ancora oggi, nonostante il suo essere una persona anomala e differente rispetto al resto della società antica e attuale. La trama è ispirata alla Vita di Antonio e a una delle Vite Parallele di Plutarco. Possiamo paragonare questo spettacolo ad un viaggio, perché esplora molti temi, tra i quali passione e potere. I due protagonisti Antonio e Cleopatra, se ci pensiamo bene, non sono diversi tra loro, tutti e due sono molto orgogliosi e invulnerabili, ma quando sono soli ammettono le loro fragilità, caratteristica che li porterà a togliersi la vita, prima lui per il suo enorme orgoglio, poi lei per la sensazione di trappola farà lo stesso. Nonostante la durata di 140 minuti, è stato molto piacevole assistere alla replica, soprattutto per l’attualità dei temi trattati; era infatti molto interessante, a tratti ironico e divertente.
Atena ZaccaroniLiceo Artistico e Musicale Canova – Classe 2Q