L’originale mostra alla ’Dino Zoli’ Villoresi, artigiano dell’audiovisivo

Giovane artista di Fiesole, espone 170 opere fra cortometraggi, video musicali e spot pubblicitari

L’originale mostra alla ’Dino Zoli’  Villoresi, artigiano dell’audiovisivo

L’originale mostra alla ’Dino Zoli’ Villoresi, artigiano dell’audiovisivo

Una mostra singolare e di grande eccellenza è allestita dal 28 agosto al 7 ottobre negli spazi espositivi della Fondazione Dino Zoli in viale Bologna 288 a Forlì. Il titolo dell’esposizione è ‘Animagìa’ ed è stata realizzata da un giovane e valente artista, Virgilio Villoresi di Fiesole, che ha prodotto già 170 opere fra cortometraggi, video musicali oltre a centinaia di spot pubblicitari. Il percorso della mostra inizia con una sala in cui sono esposti abiti dell’artista Elena Bellantoni che introducono ad un virtuale colloquio con le wunderkammer di Virgilio Villoresi.

Le opere rimandano all’archeologia del film di animazione ma soprattutto si riferiscono alla creazione audio visuale attraverso ciò che si attiva con lo sguardo, col tempo e col movimento.

Così prendono corpo, ad esempio, il flip-book (una macchina cinetica che dà alle immagini fisse l’illusione del movimento), la luce polarizzata, la scultura cinetica (che compone a intervalli regolari un occhio proiettato su un muro), lo Zootropio e le Danses macabres (scheletri filiformi che creano ombre in movimento). Autodidatta Villoresi spiega il motivo che gli ha fatto scegliere la tecnica di animazione: "Tutte le mie conoscenze derivano dal fatto che mi sono riguardato i film decine di volte, frame dopo frame, studiandone tutti i trucchi, immergendomi nelle fantasmagorie di questo mondo scoprendone le varie tecniche. La cosa che mi affascina in questo tipo di ricerca è, appunto, l’attitudine manuale, la possibilità di poter sintetizzare mediante la tecnica una serie di concetti, di poter giocare con la fantasia".

I disegni animati permettono di essere fonti inesauribili di invenzioni. Villoresi dimostra di essere un infaticabile sperimentatore di una grande varietà di tecniche e di saper costruire le sue animazioni in modo quasi naturale. "La magia dell’animazione è tutta qui – scrive il critico Bruno Di Marino – nel rinnovamento di uno stupore infantile che non ha bisogno della spettacolarità dell’immagine digitale per compiersi, ma che si realizza ogni volta che l’artigianalità dell’uomo decide di tradurre i sogni e le fantasie in rappresentazioni". Le tre sezioni di Animagìa accompagnano perciò il visitatore in un percorso in cui l’animazione diventa magia, illusione, arte. La mostra segna anche l’inizio di ‘Ibrida, Festival delle arti intermediali’ per la sinergia che il Festival ha con l’opera di Virgilio Villoresi.

Rosanna Ricci