
Numerose proteste per la vegetazione troppo alta o perfino sui marciapiedi. L’assessore Petetta ricorda il meteo: "Primavera più piovosa rispetto al 2024. Nei parchi siamo già intervenuti e torneremo. Entro giugno banchine ripulite".
Parchi poco praticabili, fili d’erba che si insinuano nelle crepe dei marciapiedi, aiuole incolte. Nelle scorse settimane sono in tanti ad aver notato questo genere di problema nelle aree verdi e nelle strade di Forlì. L’hanno segnalato numerosi lettori e anche le opposizioni. Una situazione che l’assessore all’ambiente Giuseppe Petetta non nega, ma alla quale vuole fornire una spiegazione: "Il punto – premette – non sono le risorse stanziate, che sono pari a quelle degli scorsi anni". Parliamo di 1milione e 660mila euro, che poi di norma vengono aumentati grazie a successive variazioni di bilancio che avvengono in corso d’opera, in base alle esigenze specifiche.
La causa reale sarebbe, invece, "una semplice contingenza meteorologica: mentre la scorsa primavera i giorni di pioggia sono stati ininfluenti, quest’anno dal 15 marzo al 30 aprile sono stati più di 10". Una circostanza che comporta diverse conseguenze: "Da un lato – prosegue Petetta – l’erba è cresciuta molto più velocemente rispetto al 2024, mentre dall’altro il maltempo ha causato l’impossibilità di intervenire da parte delle squadre incaricate". "Un’impossibilità – precisa Gianluca Laghi, responsabile del settore ‘Manutenzione verde’ – che non è superabile: se l’erba è bagnata è impossibile tagliarla efficacemente". Non solo: "I forlivesi – prosegue Petetta – notano anche i residui degli sfalci abbandonati sui prati. Anche questa è una conseguenza della crescita rapida della vegetazione. Normalmente, infatti, i mezzi che tagliano l’erba la macinano anche, lasciando un residuo quasi invisibile che scompare in pochi giorni. Se però l’erba tagliata è alta oltre 15 centimetri e particolarmente robusta, il residuo si nota, come è avvenuto quest’anno".
Difficile, però, pensare a una raccolta dell’erba dopo il taglio: "Di solito – puntualizza Laghi – nei primi sfalci si procede con metà erba raccolta e metà no. Pensare di raccoglierla tutta significherebbe prevedere il doppio del lavoro". Laghi offre una spiegazione anche circa la vegetazione nei marciapiedi: "Oggi una legge regionale vieta il diserbo con glifosato, se non chiudendo le strade per le successive 48 ore. Per evitare disagi, allora, procediamo a semplici sfalci che, però, inevitabilmente non si rivelano duraturi".
Ma ecco a che punto sono gli sfalci primaverili: "Nelle scuole – elenca Petetta – è in corso il terzo giro di interventi di pulizia e taglio erba, nei parchi sta finendo il secondo e sta per iniziare il terzo. Siamo al secondo giro anche per quanto riguarda le aiuole. È in corso anche un intervento sulle banchine e le scarpate che, indicativamente, terminerà a fine mese. Lo stesso vale per le aree incolte, come ad esempio quella davanti al cimitero di San Martino in Strada: in questo caso, però, preciso che quegli spazi non sono pensati per essere frequentati e perciò ci limitiamo a uno sfalcio all’anno".
Insomma, conclude l’assessore, "siamo al lavoro". L’obiettivo è quello di "garantire la migliore fruizione delle aree verdi e della città, ma abbiamo dovuto far fronte a un periodo meteorologicamente complesso che ci ha imposto qualche ritardo. Presto, però, la situazione si assesterà e l’estate trascorrerà senza problemi".