Manifestano gli insegnanti dei ragazzi disabili

Domani personale scolastico che lavora con disabili manifesterà davanti Prefettura per rivendicare lavoro stabile, retribuzione adeguata e valorizzazione professionalità. La Cgil sostiene iniziativa per internalizzazione del personale nelle scuole.

Manifestano gli insegnanti dei ragazzi disabili
Manifestano gli insegnanti dei ragazzi disabili

Domattina il personale scolastico che lavora a fianco dei disabili si radunerà davanti alla Prefettura per una manifestazione di protesta che arriva alla vigilia della prima campanella del nuovo anno. L’iniziativa – che si terrà dalle 10 alle 10.30 in piazza Ordelaffi così come in altre città d’Italia – è stata lanciata dalla Cgil, per la precisione la sigla Fp che si occupa dei dipendenti pubblici, e solleva un tema molto delicato sia per la scuola che per le famiglie.

"Vogliamo rivendicare un lavoro stabile, una retribuzione adeguata e la valorizzazione delle professionalità degli educatori e degli operatori che lavorano in questo ambito scolastico di ogni ordine e grado", scrive il sindacato. Secondo il quale "lavoratrici e lavoratori sono occupati all’interno di appalti pubblici gestiti quasi esclusivamente dalle cooperative sociali, la cui condizione lavorativa è estremamente precaria, anche per coloro che hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Hanno contratti a tempo parziale ciclico senza stabilità oraria né retributiva". In pratica, "lavorano 9 mesi l’anno" e "nei periodi di chiusura scolastica il personale resta a casa senza retribuzione". Per altro spesso bassa. Inoltre, "è consuetudine che le lavoratrici e i lavoratori debbano spostarsi su più istituti scolastici per provare ad ottenere il raggiungimento del proprio orario lavorativo". La Cgil stima "centinaia di educatori" in provincia di Forlì-Cesena.

La manifestazione di domani vuole rivendicare l’importanza di "una figura determinante all’interno delle scuole perché si occupa sia degli aspetti educativi che assistenziali degli alunni disabili". Non solo: "Sono professionisti dell’inclusione scolastica che rivendicano il giusto riconoscimento" di un mestiere a cui si accede "mediante una laurea di educatore professionale" a cui si aggiunge, poi, "l’esperienza maturata nel corso degli anni" sul campo.

Esistono dei disegni di legge presentati nelle commissioni delle camere parlamentari per ottenere l’internalizzazione di tutto il personale operante nelle

scuole, assicurandone la corretta contrattualizzazione e il giusto inquadramento professionale. La Cgil sostiene questa iniziativa: "Il raggiungimento di questo obbiettivo permetterebbe la vera integrazione dell’educatore nelle scuole, con il diritto a partecipare ai consigli di classe, per non essere più percepito come un soggetto esterno; porterebbe un ulteriore beneficio per l’inclusione dei disabili nell’attività didattica; darebbe una risposta alla condizione del personale stabilizzando la loro posizione contrattuale".