Marino Bartoletti e la malattia: "La mia lotta con il tumore"

Il giornalista Bartoletti si confessa in tv: "Mi sono commosso a parlarne. Il premio Bancarella? Non lo nego, vorrei vincere anche per la mia Forlì"

Il noto giornalista forlivese Marino Bartoletti con una copia del suo ultimo libro

Il noto giornalista forlivese Marino Bartoletti con una copia del suo ultimo libro

Forlì, 15 maggio 2021 - Una confessione inattesa, spontanea, sofferta e per questo ancora più vera. Ha fatto scalpore quanto dichiarato dal noto giornalista forlivese Marino Bartoletti giovedì durante la sua partecipazione a ‘Oggi è un altro giorno’, programma di Rai Uno condotto da Serena Bortone. Bartoletti era stato invitato per parlare del suo ultimo libro ‘La Cena degli Dei’ che è entrato a sorpresa nella sestina finalista del prestigioso premio Bancarella. Tuttavia, una volta in studio, si è lasciato andare ad aneddoti personali e ad un racconto privato molto toccante che riguarda la sua lotta contro il tumore. E’ lui stesso, il giorno dopo, con il pudore insito nella persona, a motivare il gesto su Facebook: "Perché se le cose, come mi auguro, si stanno risolvendo, è giusto divulgare il discorso della prevenzione – scrive – e, per quello che mi riguarda, anche quello della gratitudine nei confronti di medici ed infermieri". L’ideatore di ‘Quelli che il calcio’ fatica ad entrare in un argomento così intimo: "Alla fine della scorsa estate, attraverso esami di routine ho scoperto di avere un tumore – dice –. La routine ha portato ad un approfondimento e l’approfondimento ha avuto come conseguenza sei mesi di terapie, di cui due di radioterapia. Oggi sto decisamente meglio, ho sensazioni positive che spero mi saranno confermate ai primi di giugno, quando riceverò l’esito degli ultimi esami. Nella sfortuna posso considerarmi però fortunato per due motivi: la tempistica grazie alla quale il problema è emerso e poi l’essermi messo nelle mani migliori. Anche se in trasmissione mi sono commosso – continua Bartoletti –, la parte peggiore è stata che questa mia apparizione televisiva non ha fatto felice la mia nipotina Alice, perché le avevo promesso che l’avrei salutata mentre non l’ho fatto. Tornando da Roma ho ricevuto migliaia di messaggi, non esagero, a cui non sono riuscito materialmente a rispondere. Però queste sincere dimostrazioni di affetto sono state meglio di tante medicine, così come piccole gioie adrenaliniche come quella legata all’inserimento del mio ultimo libro, ‘La Cena degli Dei" (Gallucci Editore) fra i finalisti del premio Bancarella". Bartoletti spiega quindi la genesi del suo ultimo romanzo: "E’ successo tutto durante un pranzo con il mio editore che mi chiedeva un’idea diversa da quella che avevo portato avanti: libri per ragazzi, che pure avevano avuto un eccellente successo. Credo che le idee siano figlie della nostra fantasia ed anche delle suggestioni che vivevamo da bambini. Per cui ho pensato: ma dove vanno a finire, una volta che hanno abbandonato questa terra, i nostri idoli e i nostri eroi? La speranza laica è quella che si possano incontrare in un altro mondo, in una sorta di Olimpo, un po’ pagano e un po’ religioso. E così – continua – mi è venuto in mente di far ritrovare alcune delle persone che più ho amato, molte delle quali ho conosciuto e frequentato a questa cena organizzata dal Grande Vecchio, che altri non poteva essere se non Enzo Ferrari. E con lui si ritrovano personaggi del calibro di Francesco Baracca, Lucio Dalla, Lady D, Tazio Nuvolari, Marco Pantani, Luciano Pavarotti, Ayrton Senna, Marco Simoncelli ed altri".

Un libro che ha avuto fin da subito notevole successo di vendite, al punto tale da essere stato selezionato per il ’Bancarella’: "Era completamente inatteso e assolutamente immaginabile. Confesso che vedere il mio volume nelle librerie accanto a quelli di Obama e di Bruno Vespa mi fa abbastanza sorridere". Da buon agonista, Bartoletti va a Pontremoli, sede della proclamazione del vincitore il prossimo 18 luglio, non solo per ’ben figurare’: "Confesso che a me di quello che ha detto il barone De Coubertin non è mai fregato nulla, quindi si va per vincere! Poi – scherza – se penso che ad ottenere il Bancarella sono stati nomi immortali del calibro di Hemingway e Pasternak non c’è dubbio che il mio inserimento ne certifichi il degrado!". Infine Bartoletti si lancia anche in un pronostico: "Penso che la favorita sia ‘Per il mio bene’ di Ema Stokholma, ma noi andiamo per vincere, siamo in ballo e balliamo. E poi mi farebbe molto piacere che Forlì, la mia città, potesse annoverare un vincitore del premio Bancarella".