VALENTINA PAIANO
Cronaca

Medicina, stop al test. Iscritti, atteso il boom: "Al via con lezioni online"

Il coordinatore Stella: "Non sappiamo quanti giovani faranno richiesta per il 2025-26, ma l’università non ha luoghi adatti ad accogliere grandi numeri. In arrivo, però, aule e laboratori nella nuova palazzina dell’ospedale".

Il coordinatore Stella: "Non sappiamo quanti giovani faranno richiesta per il 2025-26, ma l’università non ha luoghi adatti ad accogliere grandi numeri. In arrivo, però, aule e laboratori nella nuova palazzina dell’ospedale".

Il coordinatore Stella: "Non sappiamo quanti giovani faranno richiesta per il 2025-26, ma l’università non ha luoghi adatti ad accogliere grandi numeri. In arrivo, però, aule e laboratori nella nuova palazzina dell’ospedale".

L’abolizione del test d’ingresso nel corso di laurea in Medicina, introdotta dalla riforma della ministra Anna Maria Bernini, punta a migliorare la formazione dei futuri medici e a rispondere alla carenza di personale sanitario. A partire dal prossimo anno accademico, la tradizionale prova d’ammissione prevista nelle università statali sarà eliminata, e tutti gli studenti interessati potranno iscriversi liberamente al primo semestre. Durante questo periodo, gli aspiranti dottori dovranno sostenere gli esami di alcune materie chiave.

Il campus dell’Università di Bologna a Forlì è pronto ad affrontare questo cambiamento? Il coordinatore del corso di laurea in Medicina, Franco Stella, fa il punto della situazione: "Stiamo aspettando l’emanazione dei decreti attuativi per capire meglio quali saranno le discipline oggetto di studio del primo ciclo di lezioni e i criteri di assegnazione degli studenti. Ad oggi, gli immatricolati in città sono 537, e quest’anno vedremo i primi laureati che hanno terminato i sei anni di formazione. Non sappiamo quanti saranno gli iscritti per il 2025-26, ma ipotizziamo che gli insegnamenti saranno erogati online poiché l’università non ha luoghi adatti ad accogliere grandi numeri. Alla fine del primo periodo di lezioni ci sarà un ‘imbuto’ – spiega –, ovvero degli esami che porteranno comunque a una selezione".

Dopo le prove di valutazione verrà stilata una graduatoria nazionale, basata sui risultati ottenuti dagli studenti, che determinerà chi potrà proseguire gli studi. Prima della riforma l’alunno doveva segnalare due sedi di preferenza in cui formarsi. "Per il 2024-25 Forlì è stata scelta come prima opzione da ben 271 persone, più del doppio rispetto ai posti disponibili. È stata invece la seconda alternativa per 23.305 studenti. Questo significa che è una città presa in grande considerazione dagli aspiranti medici, anche in vista dei futuri sbocchi lavorativi – sottolinea il coordinatore –. La forza del corso non è solo qualità degli insegnamenti, ma anche i servizi e le opportunità offerti dalla città, grazie alla sinergia e all’impegno delle istituzioni locali".

Dall’anno prossimo coloro che non riusciranno a ottenere un punteggio sufficiente a superare lo sbarramento potranno scegliere corsi di laurea affini nell’area scientifica, mantenendo i crediti guadagnati.

Eventuali criticità sono ipotizzabili per il primo semestre di didattica mentre per i tirocini curriculari in ospedale previsti dal terzo anno in avanti non dovrebbero sorgere difficoltà: "Grazie alla collaborazione con l’Ausl Romagna, che è l’azienda sanitaria più grande in Regione, abbiamo un’ottima offerta di stage. Nella nuova palazzina in costruzione all’ospedale Morgagni-Pierantoni – prosegue Stella – verranno realizzate anche nuove aule e laboratori".

Con l’aumento della popolazione studentesca, sarà necessario rivedere anche la logistica abitativa della città: "È stato recentemente completato lo studentato nell’ex Hotel della Città in corso della Repubblica, e sono previsti ulteriori interventi in futuro – conclude –. Gli studenti di Medicina tendono ad essere molto stanziali, perché hanno l’obbligo di frequenza delle lezioni, quindi trascorrono molto tempo in città".