
"Un assessore inadeguato" che "non deve restare un minuto di più". Sono i Verdi, con Maria Grazia Creta e Alessandro Ronchi, i primi esponenti politici ad attaccare Valerio Melandri per il caso della mail intitolata "fundraising e fango", in cui riflette sull’importanza delle raccolte fondi per la ricostruzione e, contestualmente, promuove il libro appena uscito in cui parla proprio della materia che insegna al Campus di Forlì. Un "penoso tentativo di sfruttare le circostanze drammatiche in cui versano migliaia di persone". E "sbaglia il sindaco Zattini a respingere le sue dimissioni".
I Verdi avevano già criticato duramente Melandri per le scelte in merito alla collezione Verzocchi. Anche stavolta il tema di fondo è la gestione del patrimonio culturale: "Non è di Melandri la responsabilità della collocazione degli archivi comunali e di altri beni storici importanti nella peggiore delle collocazioni possibili, ma se avesse avuto più a cuore il patrimonio storico della città forse avrebbe perso meno tempo a spostare altre raccolte, musei e biblioteche, per dedicarsi al materiale che veramente avrebbe necessitato di migliore sistemazione".
Anche se per gli archivi c’è una delega ad hoc di cui non si occupa Melandri, a lui rinfacciano le esternazioni all’indomani dell’alluvione, quando scriveva che "tutte le opere d’arte delle collezioni civiche sono salve e niente è andato perso" e che "le sedi sono tutte presidiate e sotto controllo". Alla luce dell’allagamento di via Asiago, Melandri "ha dato prova di non conoscere neppure dove l’archivio si trovasse e ha negato la sua drammatica situazione". Parole che ritengono "clamorose" e "irresponsabili". Purtroppo "si è perso tempo prezioso" che "probabilmente ha compromesso irrimediabilmente beni storici importantissimi. Ma l’episodio del libro rivela quali fossero le priorità dell’assessore".