La comunità di Meldola piange la scomparsa di Agostino Bravaccini che ha speso una vita a favore degli emarginati e dei più deboli. Nato a Cesena 91 anni fa in una famiglia di mezzadri si era trasferito a Teodorano dove, nel 1952, si era sposato con Elvira Balzani che diede alla luce due figli: Valdimiro classe 1953 e Mirco del 1959.
Fondatore e direttore per oltre 20 anni della Cooperativa Sociale Integrata e di Promozione Meldolese, presidente della Cooperativa Ricreativa di Teodorano profuse il suo impegno nella Federazione Giovanile Comunista e nella Cgil come sindacalista per la tutela dei contadini e mezzadri. A soli 25 anni divenne consigliere comunale a Meldola dal 1956 al 1963, mentre due anni dopo si avvicinò alla Libera Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, che si interessava dei problemi dei mutilati ed Invalidi Civili, e sviluppò, in quanto colpito fin da giovane da poliomielite al braccio destro, un forte interesse per sostenere la categoria, tanto che nel 1962 ne divenne presidente riuscendo ad aprire la sede territoriale, e portando avanti importanti lotte per ottenere conquiste e maggiori diritti per gli invalidi e i mutilati civili.
"Dal 1965 al 1990 Agostino – commentano i famigliari – è stato dipendente dell’Amministrazione Provinciale e divenne anche vice presidente nazionale Anmic, lavorando alla promozione di cooperative sociali in tutto il territorio Italiano, per dare lavoro alle persone invalide, riuscendo a inserire nel mondo del lavoro decine di persone disabili grazie alla gestione di diversi servizi nel Comune di Meldola e in quelli limitrofi.
Fu nominato Cavaliere della Repubblica Italiana dall’allora Presidente Sandro Pertini il 2 Giugno 1980. La nostra famiglia purtroppo fu colpita da due lutti: nel 1988 la perdita del figlio Mirco, consigliere comunale, assessore all’ambiente a Meldola, promettente politico ed amministratore e del nipote Claudio, nel 1994, entrambi in tragici incidenti stradali".
"Voglio ricordarlo con una frase dal suo libro del 2006 ‘Vita di un contadino disabile… e oltre’ – aggiunge il sindaco Roberto Cavallucci –. Più che l’invalidità fisica, mi pesava l’altra invalidità, quella che deriva dall’essere all’oscuro di quanto avveniva nel mondo’. Esprimo a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la Città le più sincere condoglianze alla moglie Elvira, al figlio Valdimiro, alle nipoti Sara e Giulia, e a tutti coloro che gli hanno voluto bene".
Sarà possibile fare un ultimo saluto alla camera mortuaria dell’Istituzione Davide Drudi dalle 9 di oggi, mentre i funerali si terranno domani alle 10, con partenza dall’Istituzione Drudi verso la tomba di famiglia al cimitero di Meldola.
Oscar Bandini