VALENTINA PAIANO
Cronaca

Ministero, ok vicino all’Irst. Titolo da estendere poi a tutta la rete oncologica

C’è ottimismo sul primo passo della strategia di rilancio per Meldola: la conferma del titolo di Irccs (istituto a carattere scientifico).

C’è ottimismo sul primo passo della strategia di rilancio per Meldola: la conferma del titolo di Irccs (istituto a carattere scientifico).

C’è ottimismo sul primo passo della strategia di rilancio per Meldola: la conferma del titolo di Irccs (istituto a carattere scientifico).

L’Irst di Meldola va verso la riconferma della qualifica di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs), al termine dell’ispezione condotta da un gruppo di esperti nominati dal Ministero della Salute. L’esito ufficiale non è ancora stato reso noto, ma fonti interne alla sanità romagnola fanno trapelare ottimismo, mentre nell’ospedale oncologico cresce l’attesa per un’approvazione che segnerebbe un importante passo verso la continuità e la solidità.

Per ottenere (o rinnovare) questo riconoscimento, riservato a strutture pubbliche e private di eccellenza, è necessario rispettare criteri molto stringenti. Oltre all’efficienza organizzativa, alla qualità delle attrezzature e alla tenuta economico-finanziaria, almeno il 35% dei ricercatori deve essere assunto con contratto di lavoro subordinato secondo il contratto collettivo della sanità. L’attività assistenziale e di ricerca deve distinguersi per l’alto livello specialistico, la complessità delle prestazioni, il riconoscimento a livello nazionale e internazionale e anche per la capacità di fare rete con altri istituti.

Ogni quattro anni, gli Irccs devono dimostrare di aver mantenuto questi standard. Il processo prevede il parere preliminare della Regione, seguito dalla valutazione di una commissione ministeriale che può effettuare sopralluoghi (le cosiddette ‘site visit’) e acquisire della documentazione integrativa. La valutazione viene poi trasmessa alla Conferenza per i rapporti tra Stato e Regioni, e il riconoscimento è infine disposto tramite decreto ministeriale d’intesa con il governatore.

Secondo gli ultimi dati presentati dal Ministero della Salute, l’Irst figura all’11° posto in Italia tra gli Irccs monotematici, un risultato rilevante, ottenuto nonostante le statistiche non includano l’attività di ricerca oncologica svolta, ad esempio, a Rimini (in ambito pediatrico) o a Ravenna (per le sperimentazioni in ematologia), che fanno parte della più ampia Rete Oncologica Romagnola.

Ed è proprio qui che si gioca la sfida del futuro. Il presidente della Regione Michele de Pascale aveva dichiarato qualche settimana fa – in un’intervista rilasciata al Carlino – che estendere il riconoscimento di Irccs a tutta la rete romagnola potrebbe aprire nuove possibilità, anche in termini di finanziamenti. Una strategia ambiziosa, che richiederà una regia ben costruita. In questo contesto, un ruolo chiave potrebbe giocarlo il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini: tanti guardano a lui per la propria sensibilità (lui stesso è paziente oncologico) e vicinanza politica al Governo.

Valentina Paiano