Forlì, 8 settembre 2023 – L’anno scolastico 2023-2024 prenderà il via con una gradita sorpresa per le giovani coppie. La Regione Emilia-Romagna, infatti, investe nell’istruzione dei più piccoli oltre 70 milioni di euro, rendendo così gratuito l’asilo nido (0-3 anni) per le famiglie che vivono in montagna e nelle aree interne, mentre è confermata per il quinto anno consecutivo la misura che ha consentito una drastica riduzione delle tariffe per la maggior parte dei nuclei familiari in tutto il resto del territorio. Lo annunciano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore al Welfare, montagna e aree interne, Igor Taruffi: "I nidi sono indispensabili per non costringere i genitori a scegliere tra un figlio e il lavoro – spiegano –. Porre le famiglie in una prospettiva pienamente europea è possibile, a patto di potenziare al massimo il sistema integrato di servizi educativi di qualità, accessibili e inclusivi".
Bonaccini e Taruffi hanno poi specificato: "Dove c’è un nido che può accogliere un bambino, ci sono genitori non più costretti a rinunciare ad avere un figlio per non perdere l’occupazione. O che viceversa devono rinunciare al lavoro, e sappiamo che questo accade più frequentemente alle donne. Con queste politiche coniughiamo la crescita economica e sociale delle nostre comunità e perseguiamo davvero la parità di genere".

Questi 70 milioni di euro riducono le liste di attesa nei centri più popolosi e rendono gratuiti i nidi nei comuni della montagna e delle aree interne, dove i servizi sono fondamentali per contrastare lo spopolamento e favorire la permanenza delle famiglie.
Nel Forlivese i comuni montani che accederanno ai finanziamenti per il nido gratuito sono: Civitella di Romagna, Dovadola, Galeata, Meldola, Modigliana, Portico e San Benedetto, Predappio, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia e Tredozio. Il contributo per ogni posto creato dai Comuni per ridurre le liste di attesa passa da 4.500 a 5.300 euro annui e da sperimentale diventa strutturale. Confermato anche il servizio innovativo dell’inglese per i più piccoli che l’anno scorso ha coinvolto 14mila bambini. In dieci anni la frequenza di bimbi al nido in Emilia-Romagna è salita dal 29,3% al 39,4%. I 70milioni per i nidi provengono da programmi europei, fondi del ministero dell’Istruzione e da vari capitoli di fondi per l’infanzia della Regione. I dirigenti regionali hanno deciso, inoltre, di confermare per l’anno appena iniziato la misura che prevede l’abbattimento delle liste di attesa tramite l’ampliamento dell’offerta educativa. Una risposta concreta all’aumento di richieste di accesso al servizio nido che si è registrato in molti comuni.