I partiti politici locali, con comunicati emessi ieri, spiegano e ribadiscono le loro posizioni in merito ai quesiti referendari di domnenica.
Il segretario del Pd forlivese Enrico Monti va all’attacco del primo cittadino di Forlì, giudicando "un affronto alla Costituzione il comportamento del sindaco Gian Luca Zattini che probabilmente non andrà a votare. Che un rappresentante delle istituzioni dichiari pubblicamente di astenersi dal recarsi alle urne è gravissimo, influenzando i cittadini: un sindaco ha il dovere di promuovere la partecipazione. Noi ci schieriamo convintamente per i 5 sì – spiega Monti – e continueremo a lottare contro l’astensionismo".
Alleanza verdi e sinistra Forlì-Cesena chiede di votare 5 sì per "ricostruire tutele vere contro i licenziamenti illegittimi, restituendo il reintegro per i lavoratori ingiustamente licenziati, limitare la precarietà e il ricatto dei contratti a termine, aumentare la sicurezza sul lavoro, con responsabilità chiare per chi gestisce appalti e subappalti e garantire pari diritti di cittadinanza a milioni di cittadini e cittadine di origine straniera che vivono stabilmente in Italia".
Il gruppo territoriale del movimento 5 Stelle ricorda come abbia "distribuito migliaia di volantini per il sì e organizzato banchetti e riteniamo importante la convergenza che abbiamo realizzato con le altre forze del campo progressista".
"In un contesto di crescente distanza tra cittadini e istituzioni – spiegano invece i vertici del Partito repubblicano italiano –, il referendum rappresenta un’occasione concreta per rafforzare la democrazia. Sui quesiti referendari condividiamo le osservazioni espresse dalla Uil, in particolare sui limiti del jobs act e sulla necessità di rafforzare la sicurezza sul lavoro. Invitiamo a votare sì al quinto quesito sulla cittadinanza, lasciando libertà di voto sui restanti 4 referendum sul lavoro".
Infine, la federazione di Rifondazione comunista di Forlì "sostiene 5 sì ai referendum e invita ad andare a votare per decidere su questioni che riguardano tutti – spiega il segretario provinciale Bruno Basini – e per difendere i lavoratori, i giovani e i pensionati".
g. b.