
A sinistra, Ladislao Linari: porta ancora il braccio al collo per il dolore. A destra una vipera (foto di repertorio)
Forlì, 19 aprile 2025 – “Mi sono salvato dal morso di una vipera – spiega il modiglianese Ladislao Linari – perché nonostante i miei 80 anni sono in buone condizioni di salute ma mi sono chiesto: se la vipera avesse morsicato un bambino come sarebbe andata?”. Ladislao è stato ricoverato nel reparto di medicina d’urgenza di Faenza per una decina di giorni. Ora è fortunatamente fuori pericolo.
Era venerdì 3 aprile. L’uomo era a circa un chilometro e mezzo dal paese, in direzione di Tredozio, con l’obiettivo di raccogliere stridoli (un’erba spontanea commestibile), quando è stato morso da una vipera al dito indice della mano destra. “Ho avvertito subito un dolore allucinante e nel ritrarmi ho notato il serpente che subito si è allontanato. Non avendo portato con me il cellulare, imprudentemente, non ho potuto chiamare nessuno. Così sono rientrato a casa con la mia auto ma con una grande stanchezza e annebbiamento. E in seguito sonnolenza e momenti di confusione. Per fortuna che a casa c’era mia figlia Lorenza che ha subito chiamato il 118”. All’arrivo al Pronto soccorso di Faenza Linari presentava i sintomi classici dell’avvelenamento: ipotensione, gonfiore della lingua, shock e due lesioni puntiformi sul dito per cui gli è stato somministrato il siero antidotico, poi è stato traferito nel reparto di Medicina d’urgenza. È stato dimesso lunedì scorso ma è ancora soggetto a controlli.
“Dovrò stare ancora a riposo e col braccio al collo. Se non lo tenessi, il dolore crescerebbe e il dito si gonfierebbe ancora. Ma mi è andata bene e voglio ringraziare tutti i sanitari dell’ospedale che sono stati fantastici”. Quando Linari è tornato in paese, “molti mi hanno fermato per chiedermi cos’era successo, come stavo e alcuni per raccontarmi che avevano visto vipere a loro volta. Una cosa importante in questi casi è il fattore tempo, avere le informazioni su cosa fare: queste però sono carenti”.
A Modigliana l’allerta è forte: Giuseppina Maretti e Piero Valli, fornai pensionati, vivono nel podere Belvedere in via Casale, a poche centinaia di metri dal paese. La scorsa settimana anche il loro cane Juri, un bellissimo pastore tedesco di 7 anni, è stato morsicato da un serpente (che il cane ha poi ucciso). “Lo abbiamo scoperto perché aveva diarrea, vomito, sangue nelle urine. Dopo qualche giorno è peggiorato, così abbiamo chiamato la veterinaria che ci ha inviato d’urgenza alla clinica per animali di Forlì attiva 24 su 24. Lo hanno curato e, fortunatamente, dimesso. Juri non è vivace come prima, è molto affaticato e deve fare ancora controlli. Non avevamo mai visto vipere qui, ma questa era davvero grossa e lunga. Ci è stato detto che si è salvato per la sua taglia”.
Un altro che ha avvistato vipere è il 68enne pensionato Mario Valentini che in via Pietro Alpi, alla periferia del paese e a distanza di una settimana, ne ha viste due sul marciapiede davanti alla sua abitazione. “Forse sono state sollecitate dai lavori post alluvionali sulla pineta, prima non le avevo mai viste qui. Ma anche i cacciatori cinghialai dicono che in giro ce ne sono tantissime”.