
L’orchestrona di musica popolare durante un’esibizione in piazza a Forlimpopoli
"ll Festival di Musica Popolare di Forlimpopoli quest’estate non si terrà", parola di Claudio Borgianni, presidente di Fondazione Entroterre che promuove l’iniziativa, e Marco Bartolini, presidente della scuola di Musica Popolare e direttore artistico della kermesse, che sarebbe giunta alla sua 28ª edizione. "Purtroppo ci siamo trovati nella condizione di abbandonare Forlimpopoli – spiega Borgianni –. Abbiamo chiesto un incontro con la sindaca e l’assessore alla cultura per mesi, per cercare di ragionare su come poter svolgere il festival, anche a fronte del sempre più risicato impegno economico da parte del Comune. Ma, a tutte le nostre richieste di incontro, non è mai stata data risposta. Per noi è un dispiacere, ma a ridosso dell’estate non ci resta che dirottare altrove le nostre energie".
Quella che si preannuncia a Forlimpopoli, sarà quindi un’estate priva delle due maggiori manifestazioni musicali, il Didjin’Oz che, dopo lo scorso anno sabbatico, ha deciso di ripartire in quel di Cesenatico, e, appunto, il Festival di Musica Popolare che si svolgeva nella seconda metà di agosto all’interno della rocca albornoziana.
"Non si tratta delle poche risorse economiche – tiene a precisare il presidente di Fondazione Entroterre –, anche perché capiamo che gli enti pubblici abbiano pochi denari da poter investire in cultura, ma per noi anche la messa a disposizione di spazi, strutture e materiali contribuiscono alla realizzazione di un concerto o di un festival. Purtroppo questo dialogo, nonostante l’intercessione della stessa Scuola di Musica Popolare con il suo presidente, Marco Bartolini, non c’è mai stato. Quelle risorse umane, economiche e di struttura che avremmo messo su Forlimpopoli abbiamo deciso di dirottarle a Bertinoro".
A destare preoccupazione è anche l’annuncio, fatto dal gruppo consiliare di opposizione, che "anche la Scuola di Musica Popolare sia vicina all’addio".
"Al momento non è in agenda – rassicura Bartolini, che però subito dopo aggiunge –, siamo però preoccupati, perché da un anno è scaduta la convenzione con il Comune per gli spazi che occupiamo sia per i corsi, sia per i concerti, e ancora non abbiamo nessuna certezza a riguardo".
La Scuola il prossimo anno festeggerà i 40 anni dalla fondazione: durante queste decadi ha organizzato centinaia di corsi dei più disparati strumenti provenienti dalle culture popolari di tutto il mondo; a questi si sono poi aggiunti canti, balli, musiche d’insieme e la nascita di svariati progetti e gruppi musicali. Nella stagione in corso sono stati oltre 150 gli studenti, provenienti da ogni parte d’Italia, che hanno preso parte ai suddetti corsi.
Matteo Bondi