SERGIO TOMASELLI
Cronaca

Napoli, tifosi in delirio. Piazzale della Vittoria tra fuochi d’artificio e bandiere azzurre

Venerdì sera, all’ultima giornata di campionato, è arrivato il tricolore. La squadra di Conte ha scatenato così la gioia dei suoi fedelissimi.

Venerdì sera, all’ultima giornata di campionato, è arrivato il tricolore. La squadra di Conte ha scatenato così la gioia dei suoi fedelissimi.

Venerdì sera, all’ultima giornata di campionato, è arrivato il tricolore. La squadra di Conte ha scatenato così la gioia dei suoi fedelissimi.

Il gol dell’Inter dopo appena 20 minuti aveva dato il brivido di un contro-sorpasso in extremis. Nelle giornate precedenti, il Napoli aveva agganciato e sopravanzato i nerazzurri, poi aveva resistito nella penultima giornata, nonostante il pareggio a Parma. Ieri, nella partita casalinga contro il Cagliari, per gli azzurri doveva essere festa. E festa è stata. McTominay l’ha inaugurata con un gol a fine primo tempo. All’inizio della ripresa entrambe le contendenti si sono portate sul 2-0 nelle rispettive partite, trasformando i restanti 45 minuti circa in una lunga attesa del fischio finale. Gli interisti pensavano già al possibile riscatto nella finale di Champions League di sabato 31 maggio, mentre i numerosi napoletani in città – magari facendo gli scongiuri – iniziavano a pregustare il loro quarto scudetto.

Alla fine, come accade per qualsiasi tifoseria, piazzale della Vittoria è stato l’epicentro della festa. Fumogeni, magliette, bandiere, il carosello delle auto con i clacson a distesa, e non potevano mancare i fuochi artificiali a illuminare la notte di Forlì, per tanti che mantengono nel cuore la città d’origine ma hanno scelto di vivere qui, per lavoro, studio o affetti, uniti per una sera idealmente a tutti i loro concittadini in ogni parte d’Italia o del mondo. Immancabili i riferimenti al Pibe de Oro, l’argentino Diego Armando Maradona con la sua maglia numero dieci: la memoria del fuoriclasse è il ponte che unisce i primi due scudetti (1987 e 1990) a quelli recenti.

Infine, c’è una curiosità che lega Forlì allo scudetto del Napoli: si chiama Giovanni Manna, ha 37 anni ed è direttore sportivo degli azzurri. Nella stagione 2013-14, a soli 25 anni, debuttò come club manager nel Forlì Calcio. Nelle stagioni successive ha lavorato in Svizzera (prima al Chiasso e poi al Lugano), quindi nella squadra satellite della Juventus (Juve Next Gen, in serie C), quindi alla ‘casa madre’ dei bianconeri (dal 2020 al 2024), fino ad approdare al Napoli. E alla festa di ieri.