
L’ecografo donato dallo Ior al reparto di Prevenzione Oncologica dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. «per restituire al territorio – spiega il direttore Fabrizio Miserocchi – la fiducia che riceviamo attraverso le donazioni»
Un nuovo ecografo di ultima generazione, del valore di circa 50mila euro, è stato inaugurato giovedì all’ospedale ‘Morgagni-Pierantoni’. Il dispositivo sarà installato nel Centro di Prevenzione Oncologica, diretto da Fabio Falcini, un reparto che si distingue per l’elevata qualità delle prestazioni e l’alto numero di esami effettuati. Solo nel 2023, l’unità operativa ha eseguito quasi 12mila mammografie e oltre 14.500 ecografie, a cui si aggiungono circa 15mila esami nell’ambito dello screening del tumore al seno, con più di mille approfondimenti.
"Le statistiche sul cancro alla mammella nella nostra Regione sono soddisfacenti – spiega il primario, anche responsabile del Registro Tumori dell’Emilia-Romagna e direttore del dipartimento di Oncologia dell’Ausl Romagna –. Siamo arrivati a una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi per questa malattia che supera il 90%. Questo dato è reso possibile dall’adesione ai programmi di diagnosi precoce, che nel territorio regionale supera il 70% e ha ridotto l’incidenza degli stadi avanzati della malattia del 26%". La strumentazione tecnologica innovativa fa la differenza nella diagnosi di lesioni microscopiche: "L’ecografo che ci è stato donato – prosegue Falcini – è in grado di restituire immagini nitide anche del più piccolo sospetto. Inoltre, tra le altre cose, dispone di una sonda la cui impugnatura ha una conformazione che ne rende più agevole l’uso, permettendo agli operatori di essere più performanti e rapidi. Tutto questo va a vantaggio delle liste d’attesa. Il passo con cui sta viaggiando la tecnologia oggi è tale che uno strumento acquistato cinque anni fa è già obsoleto: per questo ringrazio lo Ior per quello che fa ogni giorno per le strutture sanitarie del territorio".
Il 2024 è stato un anno di grandi investimenti per l’associazione: sono, infatti, 4 i macchinari donati nei centri di Ravenna, Rimini, Cattolica, Novafeltria e Lugo, cui si aggiungono gli ecografi acquistati a favore della Ginecologia di Forlì, della Brachiterapia Irst, della Medicina di Rimini e dell’Anestesia di Ravenna.
"L’obiettivo – sottolinea Fabrizio Miserocchi, direttore generale Ior – è restituire al territorio la fiducia che riceviamo attraverso le donazioni, investendo in strumenti che migliorano concretamente la qualità delle cure. Il futuro della lotta contro il cancro passa dalla prevenzione e dalla diagnosi tempestiva, ed è su questa strada che continueremo a operare, sostenendo la sanità pubblica della Romagna per mantenere e accrescere i suoi standard di eccellenza".