Forlì, 7 settembre 2023 – Dopo l’alluvione, proseguono i lavori di recupero nell’area verde forse più amata della città: il parco urbano ‘Franco Agosto’. Giuseppe Petetta, assessore al verde pubblico e all’ambiente (affiancato da Gian Luca Laghi, agronomo e responsabile dell’unità di progettazione, manutenzione e gestione del verde del Comune) fa un quadro dello stato di avanzamento degli interventi e una parziale stima dei tempi previsti per la realizzazione delle opere.
Con una certezza: il patrimonio arboreo del Parco Urbano uscirà indenne dagli sconvolgimenti provocati dall’alluvione. "È così, ho già fatto alcuni sopralluoghi e non ho trovato neanche un ramo secco – spiega Laghi –. C’erano grosse paure in questo senso, ma non ci sono danni, almeno finora. All’inizio qualcuno ha parlato di asfissia delle radici: credo che sia stato un parere imprudente".
Secondo Laghi, il fenomeno riproduce quanto accadeva nell’antico Egitto con le esondazioni del fiume Nilo: "Gli egiziani, ogni anno, facevano allagare i propri terreni, e restava il limo che è un misto tra la sabbia e l’argilla. Con la sola argilla, si impermeabilizza tutto: con il limo non accade". Anche qui si assisterebbe allo stesso fenomeno. "Si è creato sul terreno un solco di circa 20 centimetri, molto friabile, che lascia traspirare le radici e, inoltre, ha fatto in modo che si conservasse l’umidità sotto le piante". E questo, aggiunge, "vale anche per gli alberi da frutto in agricoltura".
Complessivamente , "sono ancora in corso i lavori di messa in sicurezza – spiega Petetta –. Le ditte stanno rimuovendo il fango e si stanno ripristinando gli impianti, cioè l’illuminazione e gli scarichi. Quanto al laghetto artificiale, è del tutto compromesso: un metro e mezzo di fango ha messo fuori uso l’impianto idrico e l’ossigenazione".
Il parco era diventato l’habitat di alcune specie animali, soprattutto conigli, ma anche germani, tartarughe, cigni. Oggi in molti si chiedono dove siano stati collocati: "Gli animali sono stati affidati ad associazioni animaliste, come Made in Bunny, la Piccola Tana di Forlì o la Lipu", dice l’assessore. "Il parco è diventato, con l’alluvione, una cassa di raccolta dell’acqua – interviene Laghi –. Si sono salvate solo le parti più alte. Molti animali sono morti, anche se meno di quanto si temeva".
In questo momento , il parco è comunque accessibile e l’erba sta ricrescendo: "In autunno faremo una ulteriore piantumazione. Per il laghetto ci vorrà più tempo perché era già compromesso dall’azione delle nutrie e andava comunque risistemato. Vedremo se ridurlo o lasciarlo com’era". Quanto ai finanziamenti, "per il Parco abbiamo 500mila euro che ci ha fornito l’emittente La7, ma ce ne vorranno molti di più".
Tuttavia, "a circa 25 anni dall’apertura, c’era bisogno di un intervento di riqualificazione del parco – spiega l’assessore –: l’alluvione è stata una spinta ulteriore in questo senso". Qualche anticipazione sul progetto? "Oltre al laghetto sarà ripensata l’area degli impianti sportivi. Ma non vorrei dire di più, perché siamo ancora in una fase di studio".