MARCO BILANCIONI
Cronaca

Parola di presidente Mattarella in piazza: "Aiuti dallo Stato costanti e rapidi"

Discorso breve e incisivo: "Ce la farete, tutta l’Italia è con voi". Poi l’incontro con bambini, volontari e forze dell’ordine.

Parola di presidente  Mattarella in piazza:  "Aiuti dallo Stato  costanti e rapidi"

Parola di presidente Mattarella in piazza: "Aiuti dallo Stato costanti e rapidi"

di Marco Bilancioni

Non è il momento dei giri di parole, dei lunghi discorsi. Sergio Mattarella ha appena sorvolato l’Appennino franato con l’elicottero, andando a Modigliana e tornando a Forlì. "Ho visto le ferite", "le strade distrutte". E va dritto al punto: "C’è da rilanciare con coraggio e decisione. Ce la farete. Tutta Italia vi è vicina. L’appoggio sarà costante, non solo ora. E deve essere rapido". In queste cinque frasi c’è tutto il senso del suo viaggio nella città alluvionata. Del suo impegno.

La scenografia è minima, essenziale. Per il presidente è stato disposto un leggio trasparente posto sul selciato tra i due lampioni sul lato di palazzo Talenti Framonti: Mattarella si trova al centro di un anfiteatro umano, fatto di bambini, volontari, militari, forze dell’ordine. Dedica un istante a un anziano compagno di partito, l’ex senatore Dc Romano Baccarini, poi sfiora con le mani e gli occhi gli alunni delle scuole. Prende posizione sotto il sole: la sua visita a Cesena quattro settimane fa era stata segnata dalla pioggia, e nessuno poteva sapere che era solo l’inizio di una devastante ondata di maltempo: "È un momento impegnativo e difficile. Ho visto le ferite del territorio, le strade distrutte. C’è da rilanciare con coraggio e decisione". Sta parlando dei romagnoli, ma anche dello Stato.

Cita il ruolo del governo, ma dà motivi di speranza più profondi: "La ricostruzione non è solo un’esigenza vostra – scandisce –, ma di tutta l’Italia, per il vostro ruolo nella storia e nell’economia". Nella visione di Mattarella, la Romagna stessa, insomma, sembra avere la scintilla della ripartenza: "Ce la farete". Serve poi un soffio che la faccia divampare: "L’appoggio sarà costante, non solo ora. E deve essere rapido". Con questo breve discorso, è come se stesse facendo una promessa: stavolta l’Italia non si perderà in chiacchiere. Un impegno di cui si fa garante di fronte alle giovani generazioni, alle autorità, alle energie migliori della città, a chi dedica la vita a servire lo Stato. Come dice uno striscione, la sua presenza qui è una carezza al cuore.

All’opposto, il tempo asciutto dei discorsi sembra dilatarsi quando incontra le persone. Gli uomini dell’esercito lo salutano uno a uno militarmente: lui sorride, tende la mano e la stringe, riportando il contatto umano a una dimensione meno formale. Trova il tempo per assaggiare un prodotto dell’orto offerto da alcuni contadini: si era salvato dall’allagamento. La sua auto scivola via verso la via Emilia, passando dai Romiti e dalla Cava, i luoghi più colpiti, in una nuvola giallastra che trae origine dal fango, poi indurito e polverizzato. Anche la catastrofe cambia forma. Subito dopo si torna a pulire. Sì, ora possiamo ripartire.