SOFIA NARDI
Cronaca

La Pfm fa cantare il Parco urbano di Forlì, 5mila persone al concerto

La band protagonista della rassegna ‘Romagna in Fiore’ che porta la musica nei luoghi colpiti dall’alluvione

La band in concerto con il suo ‘Doppia traccia tour’; nel tondo, Franz Di Cioccio. Sullo sfondo, il colpo d’occhio della platea davanti al palco. Quel prato alla fine di maggio del 2023 era interamente coperto di fango (foto Salieri)

La band in concerto con il suo ‘Doppia traccia tour’; nel tondo, Franz Di Cioccio. Sullo sfondo, il colpo d’occhio della platea davanti al palco. Quel prato alla fine di maggio del 2023 era interamente coperto di fango (foto Salieri)

Forlì, 26 maggio 2025 – “Quanto verde tutto intorno e ancor più in là, sembra quasi un mare l’erba”, canta la Pfm in uno dei suoi brani più celebri. Un testo che assume un’altra connotazione, quando le sue note prendono vita nel cuore del Parco urbano di Forlì, in quello stesso prato dove, due anni fa, l’erba era stata completamente soffocata da uno spesso stato di fango. Oggi quel prato è di nuovo verde, ma l’alluvione non è stata dimenticata, tant’è che è al suo ricordo, e alla rinascita, che è dedicato il grande concerto di Romagna in fiore, organizzato dal Ravenna Festival.

La Pfm ha alle sue spalle il laghetto, che ancora oggi attende di essere bonificato e, con le sue acque scure, mostra quanto il disastro sia ancora vicino cronologicamente e sentimentalmente. Ma di fronte, in platea, ci sono 5.000 persone – tanti sono stati i biglietti staccati – pronte a cantare insieme, festeggiando la vita.

A prendere il microfono per primi, sono stati gli esponenti delle istituzioni. “Questo è un bellissimo modo per celebrare arte e cultura, attenzione all’ambiente e all’inclusione – le parole della assessora regionale alla cultura Gessica Allegni –. Romagna in Fiore tiene accesi i fari sugli eventi tragici del 2023 ed è un monito alle istituzioni in campo culturale e ambientale. Eventi come questi devono moltiplicarsi” (poi ha manifestato solidarietà al popolo di Gaza). È intervenuto anche il vicesindaco e assessore alla cultura Vincenzo Bongiorno: “Questo concerto è frutto di un lavoro di squadra e questa capacità sarà importante anche nel percorso, non breve, che porterà alla totale messa in sicurezza del territorio. Due anni fa, questa era una distesa di fango: è ancora più bello oggi vederla così. Concerti come questo sono un antidoto alla solitudine e, visto il successo di questa giornata, ci candidiamo già a ospitare un evento di Romagna in Fiore anche il prossimo anno”.

A introdurre la Pfm una band locale che più locale non si può: Al Caravël, un sestetto che ha portato al pubblico alcuni canti in dialetto forlivese. Poi i grandi protagonisti del pomeriggio con il loro ‘Doppia traccia tour’: hanno messo in dialogo i loro brani più celebri con quelli di Fabrizio De André, con il quale la band ha a lungo collaborato. Le note si susseguono rocambolesche, tra il rock e la musica classica, strizzando l’occhio alla ballata.

Il pubblico, seduto sul prato, canta con Franz Di Cioccio, poi si alza in piedi, intona in coro ‘Il pescatore’ e ‘Volta la carta’, accenna qualche passo di danza e insieme – un brano dopo l’altro, con la stessa energia condivisa – celebra una grande festa collettiva, inneggiando a una rinascita ancora da compiere, nella consapevolezza che, proprio come canta la Pfm, “il giorno, come sempre, sarà”.