SOFIA NARDI
Cronaca

Piazzetta Antica Pescheria. Sede dei vigili, coro di no: "Va valorizzata, è magica"

Quartiere, associazione Regnoli 41 e il vicino Verdepaglia Bistrò non apprezzano la scelta del Comune: "Gli agenti non sono la soluzione".

Quartiere, associazione Regnoli 41 e il vicino Verdepaglia Bistrò non apprezzano la scelta del Comune: "Gli agenti non sono la soluzione".

Quartiere, associazione Regnoli 41 e il vicino Verdepaglia Bistrò non apprezzano la scelta del Comune: "Gli agenti non sono la soluzione".

Sfitta ormai da anni, l’ex pescheria affaccia sull’omonima piazzetta di corso Diaz potrebbe essere destinata a diventare il presidio della polizia locale in centro storico. L’idea, che circola già da diverse settimane, è stata dibattuta nei giorni scorsi in Comune, aspramente criticata dal centrosinistra, al quale l’assessore al bilancio Vittorio Cicognani ha obiettato che, in passato, un’assegnazione a scopo commerciale non era mai andata a buon fine: "Il primo bando è andato deserto, mentre chi aveva risposto al secondo si è poi ritirato".

Sono diverse, però, le realtà del centro storico a vederla diversamente, a partire dal coordinatore del comitato di quartiere Roberto Angelini che riporta anche molti dei pareri dei suoi ‘vicini di casa’: "La piazzetta della Pescheria è uno dei luoghi più magici del centro storico e come tale dovrebbe essere trattato. Ci sarebbero stati molti modi per favorire l’insediamento di realtà più idonee".

Tra le criticità che avrebbero scoraggiato coloro che avevano risposto al secondo bando, emesso l’anno scorso, di fatto ci sarebbero stati alcuni problemi strutturali importanti dei locali, che attualmente sono mancanti anche dei contatori e degli impianti per le utenze. In consiglio comunale Cicognani ha toccato anche questo punto, sottolineando che, qualora i nuovi proprietari avessero avanzato la proposta, il Comune sarebbe stato disposto a scalare le spese dell’impiantistica dal canone di affitto. "Ma le cose non funzionano così – precisa Angelini –, infatti è il proprietario a doversi fare carico degli adeguamenti strutturali. In linea più generale, tra l’altro, l’amministrazione dovrebbe avere tutti gli interessi nella riqualificazione di un’area tra le più belle del centro e, per favorirla, dovrebbe pensare anche ad abbassare gli affitti, almeno per il primo periodo".

Condivide questo pensiero anche Raffaella Orazi, presidente dell’associazione di promozione sociale ‘Regnoli 41’ che ha alle spalle un lungo percorso legato alla riqualificazione urbana, infatti la ‘sua’ rete di abitanti e commercianti è stata in grado, negli anni, di ridare vita a via Regnoli, una delle strade più critiche del centro storico. "I bandi ai quali fa cenno il Comune erano stati ben poco pubblicizzati – comincia – e comunque, già nella loro formulazione, mostravano un’assenza di visione: il bando premiava chi offriva la cifra più alta. È andata a finire che a vincere era stata una rivendita di kebab. Naturalmente non ho nulla contro questo tipo di ristorante, ma è evidente che non fosse la proposta adatta. Comunque è venuto fuori che non aveva i requisiti necessari. Tutti gli altri rinunciarono perché l’offerta non era vantaggiosa: i lavori necessari erano ingenti. In tutto ciò il Comune non ha offerto un euro come incentivo, né si è proposto di fare quei lavori che, in quanto proprietario, gli sarebbero spettati di dovere. Se si vuole valorizzare il centro bisogna essere disposti a fare qualcosa di concreto e promuovere attività capaci di portare passaggio e vita nei luoghi della città: la Polizia locale non è una soluzione. Tra l’altro, non troppo tempo fa, era già stata collocata poco distante, in una vetrina sfitta di corso Diaz, per poi andarsene poco tempo dopo. Che senso ha replicare?".

Il suo locale ‘Verdepaglia bistrò’, è proprio a due passi dagli spazi che, nell’idea del Comune, saranno assegnati alla polizia locale: "La mia posizione l’ho ribadita tante volte, anche agli amministratori, ma non ho mai trovato ascolto, probabilmente perché non c’era la volontà di ripristinare quegli spazi in modo da renderli utilizzabili per un privato. Sarebbe stato bello che lì nascesse una vera e propria rete sociale. Le idee c’erano, le persone interessate anche: erano le condizioni a mancare".