"Più diritti e soldi ai lavoratori edili"

Sono 8.500 i lavoratori edili nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, per i quali è stato firmato nei giorni scorsi il contratto integrativo interprovinciale, per artigianato e piccole e medie imprese: questa settimana ci sarà la votazione prima della ratifica. Sono previsti un’una tantum di 150 euro per il mese di marzo, poi un premio di risultato che può arrivare fino a 517 euro, un buono pasto giornaliero di 4 euro, mentre la cassa edile riconoscerà 400 euro per i figli iscritti all’asilo nido e 500 euro alla nascita di ogni bambino. Altre novità riguardano malattia, formazione professionale e regole sui subappalti.

L’intesa è maturata tra le organizzazioni datoriali (Cna e Confartigianato) e le sigle sindacali di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil: "Il settore edile è stato attraversato da un lungo e complicato periodo di crisi – scrivono i sindacati in una nota –. Dopo la pandemia le misure straordinarie messe in campo a livello nazionale ed europeo hanno permesso di vedere una prospettiva di recupero del comparto. Le politiche di investimento nel settore ora devono puntare alla formazione e alla sicurezza sul lavoro quali fattori centrali per lo sviluppo e la riqualificazione delle imprese, questo anche per contrastare il lavoro precario e irregolare". Con l’integrativo, sottolineano, ci sono "più diritti e migliori condizioni economiche".