Pratiche più snelle per le aziende del legno

Eliminato il doppio vincolo paesaggistico, esulta Fratelli d’Italia: "Burocrazia che penalizzava gli operatori del settore montano"

Pratiche più snelle per le aziende del legno
Pratiche più snelle per le aziende del legno

E’ stato eliminato il doppio vincolo paesaggistico sugli interventi selvicolturali. Esultano il deputato di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri e il dirigente provinciale i FdI Luca Bartolini. I due ringraziano il senatore di FdI Luca De Carlo che, con il suo emendamento all’interno del decreto legge Asset è riuscito ad eliminare "un’assurda pratica burocratica che penalizzava gli operatori del settore montano e che dà una concreta risposta agli operatori e alle rappresentanze del mondo forestale".

"Si tratta di una scelta di buon senso – precisano Buonguerrieri e Bartolini che ben conoscono i territori dell’Appennino –. Grazie a questo piccolo ma significativo cambiamento normativo del Codice dei beni culturali si velocizzano le pratiche autorizzative e si sgravano al tempo stesso gli uffici delle Sovrintendenze, alle prese da anni con un’enorme quantità di atti e documenti inutili. La modifica introdotta supera un vecchio difetto della normativa, permettendo di effettuare senza autorizzazione paesaggistica tutti gli interventi selvicolturali nei boschi, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti e delle prescrizioni dei piani paesaggistici. Fino ad oggi, invece, tutte le superfici boschive e forestali soggette a vincolo paesaggistico necessitavano di un’autorizzazione che spesso richiedeva svariati mesi per essere rilasciata". "Un annoso problema ad esempio per la filiera del legno made in Italy e più in generale per tutte le imprese boschive, che d’ora innanzi non dovranno più fare i conti con questa farraginosa burocrazia".

Alla eliminazione di questo doppio permesso ha lavorato negli anni lo stesso mondo forestale con Conaf (Consiglio nazionale ordine dottori agronomi e forestali) e Uncem (Unione dei comuni e delle comunità montane) e ha incontrato il favore anche della Fondazione AlberItalia che ha sede a Santa Sofia al centro operativo di Romagna Acque di Capaccio.

Renzo Motta, membro autorevole del comitato scientifico e docente di scienze forestali all’Università di Torino è molto chiaro in proposito: "L’eliminazione di questo vincolo (il secondo vincolo paesaggistico) non riduce il livello di tutela dei boschi italiani (il più alto d’Europa) ma riduce l’entropia del sistema spesso a sfavore degli utenti più deboli".

"Questo emendamento ha reso la vita più facile a tutti – concludono Buonguerrieri e Bartolini –. Fino ad oggi, nelle aree soggette a vincolo, per tagliare anche una sola pianta o per i proprietari dei terreni che volevano tagliare fino a 300 quintali di legna per uso famigliare, non bastava la comunicazione con il silenzio assenso come avviene nelle zone senza vincolo paesaggistico: serviva un doppio invio con il costo di un tecnico e bisognava attendere la risposta".

Oscar Bandini