
L’inaugurazione del macchinario in grado di riempire e rendere operativi fino a 1600 sacchi di sabbia nel giro di un’ora
Un macchinario in grado di riempire e rendere operativi tra i 1.500 e i 1.600 sacchi di sabbia nel giro di un’ora. Una vera e propria manna dal cielo in periodi in cui abbiamo iniziato a fare i conti con alluvioni e allagamenti. L’associazione di protezione civile di Forlimpopoli ha inaugurato venerdì sera la nuova insaccatrice, che adesso entra nel novero dei mezzi in dotazione ai volontari per poter far fronte alle varie emergenze che possono interessare il territorio. Il nuovo macchinario è stato donato dal Distretto 2060 (Triveneto) e dal Distretto 2072 (Emilia Romagna) del Rotary, che hanno aperto un’apposita raccolta fondi a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito la Romagna a settembre 2024. "Ci avevano contattato per poter donare qualcosa di cui avessimo bisogno - racconta Marta Benvenuti, presidente dell’associazione forlimpopolese -. Proprio con gli eventi di settembre 2024, che, per fortuna, hanno interessato solo marginalmente il nostro territorio, ci siamo accorti che non riuscivamo più a stare dietro alle richieste, che arrivavano da ogni dove, di sacchetti di sabbia. Da qui la richiesta di poter avere un macchinario che ci permettesse di far fronte alle emergenze anche in questo contesto".
I due distretti del Rotary non se lo sono fatti ripetere due volte e hanno avviato una raccolta fondi nelle due regioni di pertinenza arrivando in breve tempo a raccogliere quanto necessario. "Naturalmente l’insaccatrice è a disposizione di tutto il territorio - afferma la presidente -, anche perché quando arrivano le allerte ci troviamo tutti nella stessa barca". Come le varie associazioni di protezione civile dei comuni, anche quella di Forlimpopoli ha agito in vari scenari e, negli ultimi due anni, si è distinta in occasione delle alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna, intervenendo a sostegno delle popolazioni maggiormente colpite sia dalle alluvioni che dai movimenti franosi.
Matteo Bondi