Processo per inondazione colposa Argine scavato, tre imputati Risarcita un’azienda danneggiata

Alluvione di Villafranca e San Martino in Villafranca di 4 anni fa, esce di scena una parte civile. L’altra è il Comune, che tratta per un indennizzo. Sotto accusa due dirigenti di Società Autostrade.

Processo per inondazione colposa  Argine scavato, tre imputati  Risarcita un’azienda danneggiata

Processo per inondazione colposa Argine scavato, tre imputati Risarcita un’azienda danneggiata

Il processo innescato dall’alluvione a Villlafranca e San Martino in Villafranca del maggio ’19 s’è finalmente mosso, dopo la falsa partenza del novembre ’21. Seduta tecnica qualla di ieri ma che ha partorito un esito.

Nel contesto che vede imputati per inondazione colposa due dirigenti di Società Autostrade e un imprenditore catanzarese, si sfila dalla trama una delle parti civili. Un’azienda agricola del territorio, danneggiata dalla perentoria quanto drammatica esondazione d’un argine del fiume Montone, su cui si stavano eseguendo lavori per il viadotto che fronteggia le due frazioni, è infatti stata risarcita dai contraenti sotto accusa (non resa nota la cifra). Un obiettivo voluto e centrato dall’avvocato dell’impresa danneggiata, Lisa Maltoni; adesso quindi di parte civile in campo ne resta una, il Comune di Forlì, rappresentato in aula dall’avvocato Enrico Canepa. Ma anche per l’amministrazione la meta dichiarata è l’ottenimento d’un indennizzo. Le parti stanno trattando per una cifra giudicata congrua. L’eventuale accordo risarcitorio verrebbe formalizzato al prosssimo scalino processuale, il 15 dicembre.

Senza parti civili resterebbero in gioco i classici contendenti; la pubblica accusa, per quale l’inondazione di Villafranca e San Martino in Villafranca del 14 maggio 2019 sarebbe stata innescata non tanto dalle piogge torrenziali di quei giorni ma da uno scavo nell’argine del fiume Montone, "realizzato incautamente" senza autorizzazioni comunali; un fossato servito all’effettuazione dei lavori di ristrutturazione al ponte dell’A14. Dall’altra parte, i tre imputati: Graziano Pastorelli e Michele Renzi, ingegneri di società Autostrade, Tonino Maria Bartolotta, legale rappresentante di una ditta calabrese che eseguiva materialmente le opre. Secondo l’accusa, è vero che le piogge torrenziali ingrossarono robustamente il Montone; ma quell’argine carotato si tramutò in una falla in cui il fiume ingravidato trovò una disastrosa via di fuga, allagando strade, case, campi, aziende.

ma. bur.