QUINTO CAPPELLI
Cronaca

Proliferazione di cinghiali. Pericolo per gli incidenti e gravi perdite nelle coltivazioni

Fioccano le proteste nella nostra zona per chiedere l’intensificazione di piani straordinari per il contenimento della fauna selvatica.

Proliferazione di cinghiali. Pericolo per gli incidenti e gravi perdite nelle coltivazioni

Fioccano le proteste nella nostra zona per chiedere l’intensificazione di piani straordinari per il contenimento della fauna selvatica.

La provincia di Forlì-Cesena è al centro di una crisi che vede la proliferazione incontrollata dei cinghiali, una delle principali preoccupazioni per agricoltori, cittadini e amministrazioni locali. Questo fenomeno, che ha assunto proporzioni allarmanti, sta infliggendo gravi danni alle coltivazioni, mettendo a rischio anche la sicurezza stradale e minacciando la salute degli allevamenti suinicoli, a causa della diffusione della peste suina africana, che dovrebbe invece essere indicata come ‘peste del cinghiale’. La Coldiretti da anni ha lanciato l’allarme, ma la situazione continua a peggiorare. I cinghiali non solo devastano le colture agricole, ma penetrano anche nelle aree urbane, creando situazioni di pericolo per i cittadini. In tutta Italia, il numero di incidenti stradali causati dalla fauna selvatica è in aumento, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente, secondo i dati dell’ Associazione Amici Polizia Stradale (Asaps). In Emilia-Romagna, si stima la presenza di almeno 80.000 cinghiali, una cifra che sottolinea l’urgenza di interventi drastici. La recente manifestazione a Bologna, organizzata proprio da Coldiretti, ha visto la partecipazione di oltre 4.000 agricoltori, una testimonianza della frustrazione e del disagio che stanno vivendo le comunità agricole del nostro territorio.

Questa mobilitazione è stata solo l’ultima di una serie di proteste in tutta Italia, per chiedere l’intensificazione di piani straordinari di contenimento della fauna selvatica. La Giunta regionale ha approvato un piano straordinario di gestione e contenimento della fauna selvatica, che permetterà un intervento mirato e teso ad una diminuzione del problema. Resta preoccupante la diffusione della peste suina africana. Questo virus, sebbene innocuo per l’uomo, è altamente contagioso tra i suini e i cinghiali, e può avere conseguenze devastanti per l’industria suinicola. Alessandro Corsini, direttore Coldiretti Forlì-Cesena e Rimini, evidenzia i progressi ottenuti nella zona riminese di Montetiffi, dove un intervento coordinato tra agricoltori, enti locali e la Polizia provinciale, ha ridotto il numero di cinghiali "grazie alla cooperazione e all’adozione di attrezzature specifiche, quali chiusini e gabbie di cattura".

Spiega Corsini: "In questo modo siamo riusciti a contenere l’emergenza in questa area. Tuttavia, è fondamentale che questi sforzi siano replicati in maniera continuativa su scala più ampia". In diverse regioni italiane sono stati avviati piani straordinari di contenimento, come previsto dal decreto interministeriale sostenuto da Coldiretti, che chiede con urgenza una risposta coordinata e un impegno concreto da parte delle autorità locali e nazionali per affrontare efficacemente questa crisi. La gestione della fauna selvatica, e in particolare dei cinghiali, richiede un approccio integrato che coinvolga tutti i soggetti interessati: agricoltori, amministrazioni locali, ATC, forze dell’ordine e cittadini. Coldiretti invita tutte le parti interessate a unirsi in uno sforzo collettivo per affrontare questa emergenza, proteggere le coltivazioni, garantire la sicurezza pubblica e salvaguardare la salute degli allevamenti.