
Tagliaferri, all’epoca 62enne, sarebbe dovuto andare in pensione il giorno dopo. Ma era in servizio quando scoppiò il caos e quindi non abbandonò il campo. "Era impossibile contattare la centrale, il territorio ne è uscito modificato".
Marco Tagliaferri, modiglianese 64enne, infermiere del 118 oggi in pensione, fu tra i protagonisti in prima linea in quei giorni drammatici di due anni fa. Il giorno in cui Modigliana – come il resto della Romagna – venne travolta dall’alluvione, Tagliaferri stava svolgendo il suo ultimo turno prima del pensionamento. Ma, a fine orario di lavoro, fu impossibile sostituirlo perché il paese era totalmente isolato dalle frane, pertanto l’infermiere andò avanti stoicamente e rimase in servizio sul campo con il collega Simone Mainetti per 54 ore consecutive.
Tagliaferri, cosa ricorda di quell’ultimo lunghissimo turno due anni fa?
"Fu faticoso ma la situazione era davvero tragica. Entrai in servizio nella postazione del 118 in paese il 17 maggio alle ore 7 e sarei dovuto smontare alle 19 del giorno stesso, invece smontai all’una del 19 maggio. Le comunicazioni telefoniche erano interrotte e quelle via radio erano molto difficoltose, quindi non c’era modo di contattare la centrale di Ravenna; causa il maltempo, c’era solo un punto di connessione telefonica che funzionava Eolo al Duomo, ma la maggior parte delle chiamate erano effettuate di persona da medici e/o dai parenti mentre con l’ambulanza stazionavamo di fronte al Comune, diventato il punto di riferimento per la popolazione".
In quei giorni le sirene delle ambulanze e le eliche degli elicotteri che sorvolavano il territorio furono il lugubre sottofondo che ci accompagnò notte e giorno, cosa sente quando ripensa a quei momenti?
"Fu una situazione che mai mi sarei aspettato, che non aveva precedenti. Per giorni rimase una sensazione di smarrimento aumentata dall’isolamento: senza collegamenti per la chiusura delle cinque strade provinciali, luce, acqua, comunicazioni telefoniche, persino internet interrotto e neppure la possibilità di rimediare i soldi col bancomat".
Com’è cambiato il paese e come le persone?
"Secondo me c’è stato un cambiamento nei primi mesi, poi la ripresa in parte della viabilità e dei più importanti servizi ha riportato alla normalità".
Soddisfatto della ricostruzione post alluvionale?
"I due problemi principali della viabilità, Sp20 tratto Riva della Pappona e il ponte di Ca’ Stronchino in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, sono in corso di recupero e tanti altri cantieri sono in atto. Certo che il territorio ne è uscito modificato e i danni sono stati tanti".