Rapina e rissa fuori dalla discoteca a Forlì: ‘daspo urbano’ e minore ai domiciliari

Misura cautelare di ‘permanenza in casa’ per un ragazzino coinvolto nell’agguato in via dei Filergiti del 3 dicembre. Per lui anche il divieto di girare in centro

Sull’episodio di via Filergiti ha indagato la polizia

Sull’episodio di via Filergiti ha indagato la polizia

Forlì, 9 febbraio 2024 – Per il giudice "i fatti sono assolutamente gravi". E così ha ordinato gli arresti domiciliari per un minorenne forlivese coinvolto nella rissa all’uscita della discoteca ’Controsenso’ di via dei Filergiti, nella notte del 3 dicembre scorso; per gli inquirenti il ragazzino, accusato di rapina aggravata e lesioni personali, avrebbe avuto un ruolo "di assoluto protagonista, colpendo ripetutamente le vittime e causando i danni più gravi".

La misura cautelare di ‘permanenza in casa’, emessa dal tribunale dei minorenni di Bologna – su richiesta della procura dello stesso presidio giudiziario –, è stata applicata nelle scorse ore dalla polizia della questura di corso Garibaldi, che indaga sull’episodio fin da quella notte. Lo stesso ragazzino nei giorni scorsi era stato raggiunto da un provvedimento che risulta il primo nel suo genere per la provincia di Forlì-Cesena: ossia un ‘daspo urbano’, che è il divieto di "accedere e stazionare in determinate zone della città tra cui esercizi pubblici e piazze, per motivi di ordine e sicurezza pubblica".

L’episodio è stato un pugno nello stomaco della convivenza sociale forlivese, scossa dalla brutalità della dinamica aggravata dall’età dei protagonisti: le vittime, quattro ragazzi, tutti da poco minorenni, subirono fratture e ferite diagnosticate tra i 10 e 30 giorni di prognosi (uno di loro aveva subìto la frattura di osso facciale). Giovanissimi pure gli aggressori; grazie alle immagini di videosorveglianza e alle testimonianza raccolte (sia delle vittime sia del titolare del negozio di kebab dove i giovani avevano tentato di rifugiarsi) gli investigatori ne hanno identificati tre. In tutto, secondo altri riscontri, la baby gang sarebbe stata composta da cinque elementi. Lo stesso giudice ha rimarcato, nella sua ordinanza contro il ragazzino, "la modalità dell’azione e della violenza fisica, indicativa di assoluta spregiudicatezza ed evidente allarme sociale".

Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, i quattro giovani erano appena usciti dalla discoteca di via dei Filergiti per raggiungere un kebab, l’unico locale aperto a quell’ora, per mangiare un boccone prima di rincasare. I quattro però sono stati avvicinati dalla cricca di giovanissimi, che avrebbe chiesto ai quattro una sigaretta. La replica dei ragazzi non ha però, a quanto pare, soddisfatto le esigenze della baby gang. Che dopo essersi impossessata d’una sigaretta elettronica di uno dei quattro amici, è passata all’azione, con l’aggressione fisica. I quattro, terrorizzati, hanno immediatamente cercato una via fuga nel locale del kebab, dove però sono stati raggiunti poco dopo dagli inseguitori. Il pestaggio s’è consumato sotto gli occhi del gestore del kebab, inerme, e unico teste oculare del fatto.