Il reddito dell’ex marito? "Un diritto saperlo"

Il Tar dà ragione a una donna che si era vista negare dal Comando dei vigili del fuoco gli atti ai fini di verificare l’assegno di mantenimento

Il Tar dell’Emilia-Romagna ha pure condannato il ministero a pagare le spese di lite

Il Tar dell’Emilia-Romagna ha pure condannato il ministero a pagare le spese di lite

Forlì, 22 gennaio 2023 – Voleva sapere quale fosse il reale reddito dell’ex marito per essere certa di ricevere il giusto assegno di mantenimento destinato alla figlia, ma l’ente presso cui presta servizio il coniuge (il Comando dei Vigili del Fuoco di Forlì-Cesena) le aveva negato la possibilità. Ora il Tar ha accolto il ricorso della donna, stabilendo che è suo pieno diritto avere accesso agli atti.

Era il 23 agosto quando la donna ha richiesto al Comando copia delle buste paga dell’ex coniuge per verificare l’erogazione degli assegni dall’1 luglio 2019 a oggi. Il 12 settembre è arrivata la risposta: un deciso ‘no’, con la motivazione che la documentazione va "acquisita con gli ordinari mezzi resi disponibili dal legislatore".

Tuttavia, come precisa il tribunale che ha esaminato il caso, "deve comunque essere garantito ai richiedenti l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici".

E l’istanza della donna "è motivata dall’esigenza di tutela del proprio interesse alla determinazione dell’assegno di mantenimento e divorzile", perciò risulta "correlata a interesse sostanziale indubbiamente differenziato azionato con il ricorso pendente al Tribunale civile".

Per giurisprudenza , la disciplina del diritto di accesso ai documenti amministrativi e quella processuale civilistica "si pongono su piani diversi e tra loro complementari, svolgendo la prima anche un ruolo fondamentale e strumentale rispetto l’assolvimento dell’onere della prova nel giudizio civile", perciò "deve conservarsi la possibilità anche per il privato di ricorrere agli ordinari strumenti per ottenere gli stessi dati che il giudice potrebbe intimare all’amministrazione di consegnare".

Dunque il diniego del Comando dei Vigili del fuoco a fornire la documentazione alla richiedente "appare del tutto ingiustificato e va affermato il diritto di accesso della ricorrente a tutta la documentazione richiesta" che la donna riceverà entro trenta giorni dalla data di comunicazione della sentenza. Il Tar inoltre ha condannato il ministero dell’Interno a risarcire 2.000 euro per le spese di lite.