VALENTINA PAIANO
Cronaca

Referendum, il gelo dell’astensione. A Ravenna si è votato di più. Rimini è invece la maglia nera

Anche Forlì-Cesena non ha brillato . Alle 19 la percentuale più alta ad Alfonsine, la più bassa a Sassofeltrio

Anche Forlì-Cesena non ha brillato . Alle 19 la percentuale più alta ad Alfonsine, la più bassa a Sassofeltrio

Anche Forlì-Cesena non ha brillato . Alle 19 la percentuale più alta ad Alfonsine, la più bassa a Sassofeltrio

Il referendum sul lavoro e sulla cittadinanza resta, anche in Romagna, molto lontano dal quorum. Si vota anche oggi dalle 7 alle 15: perché l’effetto della consultazione sia valido, occorre arrivare al 50% a livello nazionale. Alle 23, con i dati dell’affluenza però ancora provvisori, la provincia nella quale si era votato di più era Ravenna, col 27,8%, seguita da Forlì-Cesena col 25,9% e infine Rimini col 22%. Guardando alle 19 di ieri in tutta la Romagna aveva votato meno di un elettore su cinque, addirittura sotto la media regionale del 21%: la provincia meno fredda nelle urne era sempre Ravenna, con un pur deludente 19,55%. Forlì-Cesena registrava un 18,6%, Rimini appena il 16%. Tra i comuni capoluogo era stata Cesena a segnare una maggior mobilitazione con il 20,8%, meglio di Ravenna città (19,5%), più staccate Forlì (19,7%) e Rimini (17,1%).

A dare la dimensione di un forte astensionismo non sono solo i numeri del referendum di oggi ma il confronto con quello del 2011, quando si votava su servizi pubblici, acqua, nucleare e legittimo impedimento. I quesiti erano quattro, oggi cinque; ma come allora erano abrogativi, ed era la seconda domenica di giugno (il 12). Quattordici anni fa, la prima giornata fece registrare a Forlì città e Ravenna oltre il 48% di votanti, a Rimini il 44%. Si era a un passo dal quorum già la prima sera e lo si superò l’indomani. C’è un abisso di mancata partecipazione a dividere non solo due consultazioni, ma due epoche.

Ieri i sindaci di centrosinistra non hanno mancato l’appuntamento col voto, per esempio il neo-eletto Alessandro Barattoni, nuovo primo cittadino di Ravenna, ma anche Enzo Lattuca a Cesena, che si è recato alla scuola San Domenico in pieno centro. Gian Luca Zattini, guida civica della maggioranza di centrodestra a Forlì, aveva annunciato nei giorni scorsi la propria astensione, così come avevano indicato i partiti della sua coalizione.

Il Comune con l’affluenza più alta della Romagna alle 19 era Alfonsine, dove si sfiorava il 24% (23,9%). L’astensione più alta invece a Sassofeltrio, sull’Appennino riminese: un misero 11,3%, seguito a ruota da Montefiore Conca (11,5%). Dalle montagne alle rive dell’Adriatico: poco meglio, sempre alle 19, era andata a Riccione (13%). Nella provincia di Rimini, del resto, nessuno aveva superato il 20%: il top era stata Santarcangelo che alle 19 era al 19%.

Nel Ravennate, sempre alle 19, il dato più basso è stato quello di Brisighella: 15,6%. A Faenza il 19,5%, a Lugo il 20,2%, a Cervia 17,5%. In provincia di Forlì-Cesena il record era di Forlimpopoli (22%), il picco negativo nell’alto Appennino di Tredozio (12,6%).

Infinitesimali le differenze dei votanti tra un quesito e l’altro: segno che pochissimi hanno adottato la tecnica di non ritirare almeno una delle cinque schede previste.