Gentile Giancarlo, lei ricorda di essere stato vicesindaco ma forse non il regolamento di polizia urbana che vigeva prima di questo. Eppure tra le sue deleghe c’era quella al corpo di polizia municipale... Vero, c’è stato un inasprimento con il nuovo testo varato dal Comune nel 2020, dunque con questa giunta. Ma anche il precedente codice prevedeva sanzioni per chi si siede su un monumento. Se il Comune decise di introdurre questo divieto nel 1964, quando non c’erano immigrati, bisogna ammettere che la norma nasce priva di qualunque forma di discriminazione: è solo buon senso. Così come è altrettanto di buon senso lasciar correre la stragrande maggioranza dei casi: del resto è ciò che è accaduto negli ultimi sessant’anni. Parliamoci chiaro: questi regolamenti hanno la funzione di dotare il pubblico ufficiale di uno strumento per intervenire in caso di bisogno. Prendiamo l’esempio del suo amico: è stato multato? Mi pare di aver capito di no. Questo, secondo me, sarebbe il giusto equilibrio: occorre sedersi altrove, questa richiesta va rispettata per una civile convivenza e per il decoro del cuore cittadino. La multa, certo, andrebbe evitata salvo situazioni estreme: reiterata recidiva o rifiuto di spostarsi. Ha ragione l’opposizione quando dice che non sarà questo a risolvere i problemi del centro. Ma, se cittadini e istituzioni collaborano, non vedo particolari problemi.
Cronaca"Regolamento di Polizia Urbana: buon senso e civile convivenza"