Rocca, il bilancio si aggrava. Altre 5 case dichiarate inagibili

Si aggiungono alle tre palazzine popolari. Il conto degli sfollati è salito a 35. Continuano le verifiche

Rocca, il bilancio si aggrava. Altre 5 case dichiarate inagibili
Rocca, il bilancio si aggrava. Altre 5 case dichiarate inagibili

Sono due le novità del post terremoto che arrivano da Rocca San Casciano, uno dei paesi più colpiti dal sisma della valle del Montone: ieri quasi tutte le chiese sono state dichiarate momentaneamente inagibili o parzialmente inagibili dai Vigili del fuoco e sono aumentate le persone sfollate per l’inagibilità della casa.

"Questa situazione – spiega il sindaco, Pier Luigi Lotti – rende il quadro più preoccupante, non tanto per l’immediato, perché le persone evacuate hanno trovato accoglienza presso parenti o amici, ma per il futuro o meglio per ciò che accadrà entro qualche mese. Infatti, non si potrà restare a lungo a casa di altri". Se lunedì scorso erano state dichiarate inagibili tre palazzine popolari da sei appartamenti ciascuna, in via Licinio Cappelli, ieri si sono aggiunte altre cinque abitazioni, due in campagna e tre nel centro storico, che fanno salire le persone sfollate a un totale di 35.

I sopralluoghi tecnici dei vigili del fuoco sono proseguiti anche per tutta la giornata di ieri e "proseguiranno ancora", precisa il sindaco Lotti. Da ieri sono chiuse o parzialmente chiuse diverse chiese del paese, tranne quella delle suore della Sacra Famiglia: il luogo di culto parrocchiale di Santa Maria delle Lacrime, la cui ricostruzione vicino alla piazza in via Cairoli risale alla seconda metà del XVIII secolo, è parzialmente inagibile e transennato "in via precauzionale"; la chiesa del Suffragio, nella piazza del centro storico (ancora consacrata, anche se funziona come Museo dell’arte sacra locale) è risalente alla seconda metà del XVII secolo e fu costruita proprio per ricordare i defunti del "terribile terremoto del 1661" che causò oltre 40 morti in paese e centinaia nei dintorni, nonché la distruzione di molte case; la chiesa dei frati, ora di proprietà comunale, risalente all’inizio del XVIII secolo; la cappella della Maestà all’uscita del paese verso Portico. L’unica senza problemi rimane, appunto, la chiesa della suore della Sacra Famiglia di via Cavour. Ma nei prossimi giorni saranno fatte altre verifiche più accurate, specialmente nella chiesa parrocchiale, per rendere più sicure le funzioni religiose che continueranno a svolgersi in quell’edificio.

Commenta il sindaco Lotti: "Siamo almeno soddisfatti che abbiano retto alle scosse telluriche gli edifici ristrutturati negli ultimi decenni dalle amministrazione comunali, secondo le regole antisismiche, fra cui la casa di riposo, le scuole e lo stesso stabile comunale, che, anche se mancano ancora alcuni impianti, stiamo per completare".

Quinto Cappelli