Rocca si accende già per la Festa del Falò

È al culmine la tradizionale raccolta degli ’spini’, ovvero delle ginestre con cui vengono innalzati i due pagliai: arrivano in paese camion e trattori.

Rocca si accende già  per la Festa del Falò

Rocca si accende già per la Festa del Falò

di Quinto Cappelli

Manca un mese per l’atteso ritorno della Festa del Falò, in programma a Rocca San Casciano sabato 15 aprile con bis la domenica 16 per la sfilata dei carri allegorici. Intanto sono in pieno svolgimento i preparativi dei due rioni contendenti, Borgo e Mercato, nella raccolta degli ‘spini’ (ora ginestre) per innalzare i due giganteschi pagliai sulle rive opposte del fiume Montone, riprendendo così l’antichissima tradizione dopo tre anni di stop assoluto alla festa a causa della pandemia. L’ultima edizione, infatti, è stata quella del 2019.

Per preparare i pagliai e i carri allegorici in costume occorrono almeno tre o quattro mesi, coinvolgendo centinaia di persone di ciascun rione. Cominciamo dalla racolta degli ‘spini’, il nome originale dei materiali che si usavano per fare i falò dei rioni (che fino a una cinquantina d’anni fa erano tre col rione Buginello e anticamente quattro col rione Sant’Antonio).

Raccontano i responsabili degli spini, Mattia Assirelli del Mercato, operaio 33enne, e Andrea Bandini del Borgo, operatore di macchine movimento terra 34enne: "Alcuni mesi prima si va in cerca delle ginestre sulle colline attorno al paese, anche a distanza di oltre dieci chilometri. Si chiede il permesso ai proprietari. Poi si fa un piano di raccolta che deve essere approvato dai carabinieri forestali. Due mesi prima si comincia a tagliare le ginestre durante il sabato e la domenica. Si portano vicino alle strade e le ultime domenica verso sera si trasportano con camion e trattori in riva al fiume".

Questa sera attorno alle ore 18 arriveranno così in paese camion e trattori di entrambi i rioni stracarichi di ginestre. Sarà una grande festa, annunciata e accompagnata da code di macchine strombazzatti, con musica a tutto volume, urla e canti di borgaioli e mercaioli, che attenderanno a centinaia lungo le sponde del fiume Montone: il Borgo a destra, il Mercato a sinistra. Le due spedizioni a caccia di ‘spini’ sono formate da 30 o 40 componenti, in gran parte giovani.

Assirelli, mercaiolo fin dai 5 anni, che ha ricevuto dal padre Germano (‘Camai’) la passione e il testimone di responsabile del pagliaio, racconta: "Partiamo la mattina presto e torniamo a casa la sera. Le ragazze del rione ci portano la colazione e la merenda, poi restano con noi a farci compagnia. Non è un lavoro, ma una festa, con il dj Pharrella (Cristian Parrilla), che dal cassone di un’Ape 50 spara musica dalle casse a tutto volume".

Bandini, borgaiolo fin dai 10 anni e figlio d’arte del padre Sebastiano, a lungo presidente del rione, aggiunge: "Nel Borgo i tagliatori di ginestre con la motosega (con tanto di patentino) siamo quattro: io, Andrea Ravaglioli, Marco Briccolani e Federico Lotti – figlio del sindaco –. Tutti gli altri raccolgono le ginestre e le portano nei luoghi comodi per caricarle con i trattori o i camion". Quelli del Borgo hanno anche al seguito "una batteria di chef cucinieri": Gianluca Abati, Francesco Briccolani e Juri Pompigna.

Concludono i due responsabili della raccolta degli spini, con i loro rioni che la sera della Festa del Falò si torneranno finalmente a sfidare all’ultimo fuoco: "La raccolta degli spini è molto faticosa, ma tutti l’affrontiamo e la viviamo come una festa, in attesa della festa più bella, quella del paese".