
L’ex voce e bassista dei Pink Floyd Roger Waters
Forlì, 2 luglio 2017 - Se lavori a fianco di Vittorio Sgarbi, come lui ormai fa da anni, ti può anche capitare di aver a che fare con persone molto famose e importanti, come ad esempio Roger Waters, il grande bassista e cantante dei Pink Floyd, e aiutarlo nientemeno che a difendersi da una accusa di plagio. E’ questo quanto è successo a Sauro Moretti, il forlivese braccio destro del noto critico d’arte, che da quest’ultimo è stato incaricato di seguire rapporti e procedure nella causa intentata da un artista italiano, Emilio Isgrò, contro il celebre musicista.
Quest’ultimo ha accusato Waters di aver copiato una sua idea artistica, quella della ‘cancellatura’, nella copertina del suo ultimo album ‘Is this the life we really want?’, tanto da ottenere persino la sospensione della vendita del disco. La ‘cancellatura’, ovvero riportare graficamente un testo cancellando la maggior parte delle parole con grosse righe nere per lasciarne solo alcune in evidenza a formare un pensiero, è una nota caratteristica di Isgrò (ed evidentemente da lui ritenuta anche esclusiva), artista siciliano celebrato dall’Expo 2015 di Milano con una sua scultura, il ‘Seme d’arancia’ (o meglio il ‘Seme dell’Altissimo’), posta all’ingresso dei padiglioni.
Trattandosi di comparare due opere d’arte, la Sony, distributrice in Italia del disco in questione, ha pensato di affidarsi dunque ad esperienza, conoscenza e fama di Sgarbi per realizzare una perizia. «Vittorio, che ha mille cose da fare ogni giorno – spiega Moretti –, quando ha ricevuto la prima chiamata mi ha passato il telefono perché provassi a capire cosa chiedevano. Quindi, mi sono recato a Roma allo studio di avvocati al lavoro per la Sony e qui mi è stata finalmente chiara la rilevanza della questione. A quel punto Vittorio mi ha chiesto di seguirla, operativamente, e ho fatto un secondo incontro con i capi della Sony e altri avvocati a Milano, fra cui il legale Federico Ferrara: ed è qui che, al telefono, sono persino riuscito a dire un bye bye a Roger Waters».
A quel punto Moretti inizia le ricerche dei materiali necessari a Sgarbi per la sua consulenza e il critico prepara una perizia «che ha stupefatto – racconta il forlivese – tutti gli avvocati e persino Rogers, che lo ha elogiato espressamente per come ha trattato la materia». Grazie sia all’intervento di Sgarbi, sia alla volontà delle parti di trovare un accordo, il tribunale di Milano in settimana ha rimesso in circolazione l’album dell’ex Pink Floyd almeno fino al 19 luglio, in attesa di dare un responso definitivo. «E chissà che adesso la Sony, per riconoscenza – dice scherzando Moretti – non mi chieda di fare un disco».