SOFIA NARDI
Cronaca

Salvini lancia la Lega: "In Romagna ci vuole coraggio. Il vostro voto fa la differenza"

Il segretario e ministro, accolto da un centinaio di sostenitori del centrodestra, parla di stranieri, lavoro e giustizia. Sul palco anche i candidati Buda e Mezzacapo.

Salvini lancia la Lega: "In Romagna ci vuole coraggio. Il vostro voto fa la differenza"

Il segretario e ministro, accolto da un centinaio di sostenitori del centrodestra, parla di stranieri, lavoro e giustizia. Sul palco anche i candidati Buda e Mezzacapo.

Il candidato alle prossime regionali Daniele Mezzacapo ha definito Matteo Salvini "colui che ha trainato la vittoria del centrodestra nel 2019", mentre l’altra candidata forlivese, Simona Buda, ha guardato al voto della prossima settimana: "Ora si deve cambiare sperando in qualcosa di meglio per la Romagna". L’occasione era l’arrivo, previsto per ieri pomeriggio, del segretario della Lega e ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

L’appuntamento era per le 18.30 di fronte al bar ‘3 sorelle’, in piazza Saffi, ma l’arrivo del leader del partito è avvenuto un’ora dopo, quando Salvini è sceso quasi al volo dall’auto ed è balzato in un attimo sul palco: in questo tour de force elettorale, è ormai abituato a cambiare più platee in poche ore. Ad attenderlo un centinaio di persone tra aperti sostenitori e curiosi. Qualcuno ha un calice in mano: al bar che ospitava l’evento si offriva l’aperitivo. A presentare Salvini è stato il parlamentare Jacopo Morrone: "Questa è una delle piazze più importanti: Forlì è la città dove la sinistra pensava di poter governare a vita e invece è stata smentita da un gruppo di persone che non hanno mai smesso di crederci". Poi tocca a Salvini. In tanti alzano gli smartphone per riprenderlo o fotografarlo: il suo volto è noto, e in tanti vogliono conservare un cimelio della serata. Saranno in molti, dopo il discorso, a fermarsi per un selfie. "Non parlerò molto, anche perché stasera gioca il Milan", scherza.

Poi parla di un fatto di cronaca, ovvero gli scontri tra forze dell’ordine e antagonisti avvenute ieri a Bologna, nel contesto della manifestazione di Casa Pound: "L’Emilia-Romagna – commenta – sarà su tutti i giornali non per le sue eccellenze, ma perché dei delinquenti che sventolano bandiere rosse hanno aggredito la polizia. Segno che gli ultimi fascisti rimasti sono proprio quelli che sventolano la bandiera rossa". Poi parla di lavoro ("Landini invita i lavoratori alla rivolta sociale… dovrebbero fare una rivolta contro un governo che aumenta i loro stipendi?") e di immigrazione ("Tanti stranieri sono dalla mia parte. Noi vogliamo quelli per bene, mentre i delinquenti devono tornare a casa a calci nel sedere"), ma anche di elezioni Usa ("Dicevano che avrebbe vinto Harris perché ha alle spalle attori e influencer, ma si è dimostrato che il voto degli operai vale come quello dei miliardari. Trump ora riporterà un po’ di pace nel mondo"). Un accenno anche al processo che lo riguarda, che lo chiamerà in aula il 20 dicembre: "Non potrò andare alla recita di Natale di mia figlia perché mi processeranno per un’accusa assurda: aver sequestrato una nave di profughi. Spero che il giudice non sia uno di quelli che dormono con la bandiera rossa sotto al cuscino". Poi torna sulle Regionali: "Facciamo un applauso ai nostri candidati – invita, indicando Mezzacapo e Buda –, ci vuole coraggio perché in Romagna si rischia ancora di avere qualche guaio sul posto di lavoro". Poi l’exploit finale: "Il vostro voto fa la differenza. Viva Forlì, viva la Romagna e viva la Lega".