Dopo i devastanti danni causati dall’alluvione del 2023, la parrocchia di San Benedetto Abate, in uno dei quartieri più colpiti dalla furia dell’acqua, celebra un importante passo verso la rinascita. Ieri, alla presenza di numerose autorità civili e religiose, è stata inaugurata la sala polivalente della parrocchia, intitolata a don Giancarlo Barucci, parroco per sette anni fino alla scomparsa nel 2020.
Il progetto di ristrutturazione della sala è stato reso possibile grazie al contributo di Unicredit, nell’ambito del programma ‘Rigenerare’. La cerimonia è stata preceduta dalla messa celebrata dal vescovo Livio Corazza e ha visto la partecipazione del sindaco Gian Luca Zattini, del vicesindaco Vincenzo Bongiorno, della deputata di Forza Italia, Rosaria Tassinari, di Livio Stellati di Unicredit e dei rappresentanti di Intesa San Paolo e del Comitato per la fame nel mondo.
"Grazie ai contributi ricevuti da istituzioni, banche e singoli benefattori, siamo riusciti a realizzare molti interventi – spiega il vescovo –. Tuttavia, restano ancora alcuni lavori da fare, come completare il riscaldamento della chiesa e il campo da calcio. Potremo dire che la parrocchia è rinata solo quando i ragazzi torneranno a giocare, riempiendo di vita gli spazi. Nel frattempo, restiamo in attesa dei ristori statali, che speriamo arrivino presto per proseguire le opere necessarie".
La sala polivalente, che oggi accoglie le celebrazioni festive, la tombola degli anziani al pomeriggio, i mercatini di raccolta fondi e incontri pastorali, ha richiesto importanti lavori di ristrutturazione, come ha spiegato il parroco, don Emanuele Lorusso: "C’era quasi un metro e mezzo d’acqua che aveva invaso i locali. Abbiamo dovuto rifare gli impianti elettrici, il palco, il sistema audio e il riscaldamento. Ringrazio l’architetto Mirko Samorì che ha seguito i lavori e tutti i benefattori. La Caritas è stata fondamentale, istituendo un centro di ascolto nei mesi successivi all’alluvione, che ha supportato circa 150 famiglie. Anche il campo sportivo è stato sommerso da 30 centimetri di fango e ha richiesto 50 camion e 10mila euro per essere ripulito".
All’interno della chiesa, sistemata e in attesa delle ultime opere di ripristino, si trova ora ‘La Madonna del Fango’, un’opera realizzata dall’artista Franco Vignazia nei giorni immediatamente successivi alla tragedia. Ai piedi della tela, divenuta simbolo della solidarietà ricevuta, sono ancora visibili i resti del fango, ormai asciutto, custoditi dietro a un pannello di vetro in memoria dell’alluvione. "Viviamo momenti di rinascita – sottolinea il sindaco Zattini – quando ripartono i luoghi della comunità e dell’aggregazione. L’intervento di Unicredit è stato un esempio positivo: si presentò subito in Comune per manifestare la disponibilità ad aiutare. Questo è lo spirito che ci deve animare: fare squadra per il bene comune. La priorità ora resta comunque la messa in sicurezza del territorio, altrimenti ogni contributo o ristoro rischia di essere vano".
Valentina Paiano