Sanità, svolta in ospedale. Cuore, protesi biologica con tecniche non invasive

Al Morgagni-Pierantoni un’equipe medica ha condotto con successo uno studio su 20 pazienti per intervenire sulla stenosi della valvola aortica.

Sanità, svolta in ospedale. Cuore, protesi biologica con tecniche non invasive

L’obiettivo è eseguire la procedura direttamente negli ospedali di residenza dei pazienti più fragili, evitando il trasferimento

Forlì, 26 agosto 2024 – Una svolta nella cura della stenosi della valvola aortica. Dal 2019, all’interno del programma di Cardiologia Interventistica della Romagna, i tre centri di riferimento, Forlì, Ravenna e Rimini, hanno iniziato a eseguire l’innovativa tecnica Tavi (Transcatheter Aortic Valve Implantation) presso la struttura cardiochirurgica del Maria Cecilia Hospital di Cotignola.

Questa procedura, che ha trattato con successo oltre 800 pazienti, rappresenta una rivoluzione nel trattamento della stenosi della valvola aortica. Questa patologia è causata dalla calcificazione dei lembi valvolari, che progressivamente ne limita l’apertura. La malattia, quando diventa sintomatica, riduce l’aspettativa di vita, con una sopravvivenza a due anni del 50%.

La procedura Tavi offre una valida alternativa all’intervento tradizionale, soprattutto per pazienti anziani o con elevato rischio chirurgico.

Si tratta di una tecnica meno invasiva che consente l’impianto di una protesi biologica per via percutanea. Inoltre, la tecnica ha notevoli vantaggi in termini di sicurezza e il periodo di recupero. Per migliorare ulteriormente l’accessibilità alla Tavi e ridurre i tempi di attesa, è stato avviato lo studio ‘Tavi at Home’ all’ospedale Morgagni-Pierantoni coordinato dal dottor Fabio Tarantino e dal team di medici composta da Simone Grotti, Gianni Dall’Ara, Miriam Compagnone, l’infermiera Barbara Forti e il direttore dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione, Stefano Maitan.

L’obiettivo è eseguire la procedura direttamente negli ospedali di residenza dei pazienti più fragili, evitando loro il disagio del trasferimento.

La fase pilota, che ha coinvolto 20 pazienti a Forlì, ha ottenuto risultati eccellenti e ora si prevede di estendere il trattamento a 200 pazienti anche negli ospedali di Ravenna e Rimini. "Con ‘Tavi at Home sottolinea il professor Marcello Galvani, direttore del Dipartimento Emergenza e Cardiologico della provincia – la Romagna si pone all’avanguardia nel garantire cure più rapide ed efficienti per i pazienti affetti da stenosi aortica severa, riducendo i rischi associati ai lunghi tempi di attesa".

v.p.