Caso Pedri, due anni senza Sara: "Oggi vogliamo ricordarla così"

Alle 15,30 cerimonia al parco urbano, la sorella Emanuela: "Quell’albero è l’unico luogo dove piangerla"

Forlì, 4 marzo 2023 – Sono trascorsi ormai due anni dalla scomparsa di Sara Pedri, svanita nel nulla a Cles, in Trentino, il 4 marzo 2021. Da allora non si sono mai fermate le indagini e il caso continua il suo corso in tribunale. Nel frattempo, però, la famiglia di Sara deve fare i conti con una sparizione dolorosa e inaccettabile, con una morte che si tratteggia come certa, pur senza concedere una tomba sulla quale piangere. Per questo i cari di Sara hanno piantato un albero in memoria della 31enne al parco urbano Franco Agosto, ed è proprio lì che sabato, il giorno del secondo anniversario della scomparsa, si terrà una cerimonia speciale. Lo stesso giorno si terrà un’analoga ricorrenza anche a Cles.

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Emanuela Pedri, come si svolgerà il pomeriggio dedicato a sua sorella?

"Si comincerà alle 15.30 con la presentazione di un fumetto incentrato sul tema della scomparsa che ho realizzato io stessa in collaborazione con l’associazione Penelope. Si intitola ‘Allarme al parco’ e racconta la storia di una scomparsa con lieto fine. È stato pensato per i ragazzi ed è solo il primo tassello di un progetto che coinvolgerà molte scuole, incluse quelle di Forlì".

Qual è il messaggio del fumetto?

"E’ una storia didattica che spiega ai ragazzi e ai loro familiari come comportarsi in caso di sparizione, perché in questi anni abbiamo ben appreso come la tempestività sia fondamentale e, di conseguenza, quanto sia importante sapere come muoversi".

Cosa succederà dopo la presentazione?

"L’autrice Maria Antonietta Bertaccini leggerà sette poesie ispirate a Sara. Maria Antonietta è una splendida artista forlimpopolese che è rimasta molto colpita dalla vicenda di mia sorella e con cui è nata un’amicizia. Lei ha guardato tante foto di Sara e si è lasciata ispirare, cominciando a scrivere versi che parlano di lei. Le sue letture saranno accompagnate dal flauto traverso di Monica Gatta. Al termine, prima della messa che si terrà alle 18 alla chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, interverrà mia madre che darà un annuncio importante a tutti i presenti".

Ci anticipa l’argomento?

"Annuncerà l’adozione di un ulivo secolare in Calabria, la terra dove Sara ha lavorato e vissuto per cinque anni: un luogo fondamentale per lei, dove tutti l’hanno accolta come una figlia e dove ha conosciuto Elmo, il suo fidanzato. Prossimamente adotteremo anche un altro albero: un melo a Trento. In questo modo prenderà vita un abbraccio collettivo che ci unirà tutti, da nord a sud, nel nome di Sara".

L’albero del parco urbano ha per voi un significato simbolico particolare.

"Per noi è fondamentale. Viviamo una situazione assurda: Sara è scomparsa e non abbiamo un luogo dove piangerla, perciò per noi ora Sara è il suo albero al parco. Per noi lei è una presenza in questo modo, diverso da prima, ma sempre autentico, capace di generare energia e connessioni. L’albero è diventato un luogo interattivo".

Cosa intende?

"Le persone lasciano lettere, biglietti, appendono qualcosa ai rami. Mia madre, ogni pomeriggio, passa tanto tempo curandolo e così ha avuto modo di incontrare tante persone che si fermano a guardare la foto di Sara e a leggere la sua storia. Ha ascoltato tanti racconti, tutti diversi, molti dolorosi, tanti di madri che, come lei, hanno perso dei figli. È terapeutico. Il dolore, in casi come il nostro, non si può evitare, ma si può cercare comunque di farne qualcosa di buono: l’importante è lasciare aperte le porte del cuore".