"Schiaffo a tutte le vittime del campo di concentramento"

Miro Gori, presidente provinciale: "Rispetto la sentenza ma il gesto è inqualificabile". La numero uno di Bologna: "Mi vergogno"

"Schiaffo a tutte le vittime del campo di concentramento"
"Schiaffo a tutte le vittime del campo di concentramento"

La maglietta di Selene Ticchi – all’epoca mlitante di Forza Nuova e ora membro del Movimento nazionale rete dei patrioti – aveva provocato fortissime polemiche ben al di là dei confini di Predappio. In prima linea c’era l’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani. Ieri Anna Cocchi, la presidente di Bologna, città della Ticchi, ha detto di provare "vergogna di fronte a questa sentenza. Non riesco a immaginare cos’altro si debba fare perché venga riconosciuto il reato di apologia. È una sentenza che grida vendetta, ma noi vendette non ne facciamo. Sono sconcertata e amareggiata per una decisione che tra l’altro giunge proprio a ridosso della ricorrenza del 27 gennaio".

Miro Gori, presidente provinciale dell’Anpi di Forlì-Cesena, come reagisce lei alla sentenza del tribunale di Forlì?

"Non sono un magistrato e le sentenze vanno rispettate, ma quel gesto resta inqualificabile".

Perché?

"Quella maglietta resta uno schiaffo a tutte le vittime del nazismo, in particolare a tutti quegli innocenti che sono morti nel campo di concentramenti di Auschwitz. Insomma, quella maglietta non andrebbe mai più indossata da nessuno".

Ma per il tribunale il fatto non costituisce reato.

"Come Anpi ci eravamo costituiti parte civile e ora consulteremo i nostri legali. Se è possibile, percorreremo tutte le strade per il ricorso".

Pensa che questa sentenza possa influenzare le manifestazioni annuali che organizzano gli Arditi d’Italia per i cosiddetti nostalgici a Predappio, in occasione delle tre ricorrenze mussoliniane della nascita, morte e della marcia su Roma, alla fine dei mesi di aprile, luglio e ottobre?

"Spero proprio di no, anche perché in occasione del centenario della marcia su Roma dello scorso ottobre noi dell’Anpi abbiamo organizzato proprio a Predappio una grande manifestazione nazionale con circa 2mila partecipanti".

Questo che cosa significa?

"Che siamo capaci di difendere la democrazia e sappiamo reagire anche a provocazioni come quella della maglietta".

Quinto Cappelli