Scuola media Caterina Sforza

Sono finalmente terminati i lavori di ristrutturazione e riqualificazione, i ragazzi hanno intervistato alcuni fruitori dell’area

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Sembrava abbandonato a se stesso. Dai grandi cancelli di Piazzale della Vittoria si intravedevano alberi e viali, ma si aveva quasi paura ad entrarci e invece sono finalmente terminati i lavori di ristrutturazione e riqualificazione, iniziati un paio di anni fa, e ora, via le transenne, il Parco della Resistenza ha ripreso vita.

E’ il parco pubblico più antico di Forlì, risale al 1816, poi negli anni Settanta è stato ampliato con una parte che tutti chiamano ’i giardini pubblici nuovi’, occupando così un’estesa area che va dal centro della città al primo anello residenziale, verso Viale Spazzoli, regalando a grandi e piccoli la possibilità di passeggiare e giocare in mezzo al verde, al riparo dallo smog e dal traffico.

Abbiamo intervistato alcune persone in visita al Parco, per capire se questi giardini possono essere considerati come ’luogo del cuore’ da chi li frequenta. Molti ci hanno raccontato che venivano qui da bambini, che qui hanno imparato ad andare in bicicletta e che negli anni ci sono ritornati con i figli e poi ancora con i nipotini, quindi sì, questi giardini hanno accompagnato la vita di molti cittadini.

Una signora ci ha detto che da qui passa tutte le mattine per andare al lavoro: parcheggia la macchina e a piedi ’taglia’ attraverso i giardini, approfittando delle varie uscite che portano in diverse strade della città, perché gli alberi e l’atmosfera tranquilla la mettono di buon umore per iniziare bene la giornata.

Abbiamo incontrato anche un gruppo di ragazzi accovacciati sulla stessa panchina, che ci hanno confessato che si ritrovano qui spesso per chiacchierare, ascoltare la musica, imparare qualche ballo moderno in tutta tranquillità, senza essere sgridati o giudicati dai passanti.

Molte persone ci hanno detto che la parte ’vecchia’ un tempo era più bella, c’erano animali, fontane, era più curata... Bene, bando alla malinconia, perché ora, rimosse le transenne che ostacolavano i vialetti, il Parco della Resistenza è tornato agli antichi splendori.

I lavori di ristrutturazione, fortemente voluti dall’Amministrazione comunale, sono iniziati un paio di anni fa, con l’obiettivo di riqualificare la porzione storica del giardino per restituire alla città ’uno dei suoi luoghi più significativi’, ripristinando le fontane e aumentando le aiuole destinate ai fiori. Ora si respira un’aria un po’ retrò, tra alberi secolari e molto verde. Un belvedere si affaccia sulla parte dei giardini ’nuovi’, dove si trovano i servizi, una biblioteca per bambini, un chioschetto con tavolini all’aperto, un laghetto, altalene, scivoli e altri giochi per i più piccoli. In tutto il Parco della Resistenza ci sono panchine, alcuni tavoli di legno, vialetti che lo percorrono in lungo e in largo, offrendo l’occasione per rilassanti passeggiate o per tenersi in forma con una corsetta sportiva.

Un giardino pubblico nel centro della città è un tesoro prezioso per tutti, soprattutto in questi tempi di emergenza climatica, costantemente sotto minaccia delle polveri sottili: piante e alberi migliorano l’ossigenazione dell’aria a vantaggio della salute pubblica. Un parco ha un’utile funzione sociale, rende più sopportabile la solitudine, soprattutto degli anziani, perché qui tutti possono trovare l’occasione per scambiarsi due chiacchiere da una panchina all’altra, farsi contagiare dall’allegria dei bambini che giocano, lontani dai pericoli della strada. Un parco cittadino offre l’occasione per conoscere la bellezza della natura, imparare ad amarla e a rispettarla, anche quando non si hanno i mezzi per lasciare la città.

E’ stata davvero un’iniziativa importante quella di ridare bellezza ai nostri giardini pubblici della Resistenza, ora possono tornare a custodire i segreti e ad ascoltare le confidenze che si fanno gli innamorati, gli amici e le persone che si incontrano sulle panchine. Ci vediamo al parco della Resistenza!

classe 1ªC